La sessualità inconsapevole degli adolescenti: prima volta tra gli 11-13 anni

Angela Bruno A cura di Angela Bruno, con la consulenza di Alberta Mascherpa Pubblicato il 01/07/2025 Aggiornato il 01/07/2025

Si abbassa l’età del primo rapporto e anche la percentuale di chi usa metodi contraccettivi: questo favorisce la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili tra i più giovani.

sesso e adolescenti

Quando fanno sesso per la prima volta agli adolescenti? Ogni anno è l’Osservatorio Giovani e Sessualità promosso da Durex a presentare i dati raccolti su un campione di 15mila giovani tra gli 11 e i 24 anni. L’indagine conferma che non esiste un’età standard per la prima volta: 9 giovani su 10 si avvicinano al sesso prima dei 19 anni.

L’età più comune è tra i 15 e i 16 anni, ma il dato più significativo è quello riguardante un 10% di ragazzi che incontrano il sesso precocemente, prima di 13 anni. Un dato in crescita rispetto al passato, a cui si contrappone una diminuzione dei giovani che utilizzano regolarmente il preservativo a protezione delle malattie sessualmente trasmissibili, che il 48% degli intervistati non sa neppure riconoscere. A ribadire la necessità dell’educazione sessuale a scuola sono i ragazzi stessi, che la vorrebbero come materia scolastica obbligatoria o facoltativa.

Si abbassa l’età della prima volta ma senza averne consapevolezza

Nel 2019 solo il 3% dei ragazzi dichiarava di aver fatto sesso in una fascia di età compresa tra gli 11 e i 13 anni. Il dato è in crescita: nell’ultimo Osservatorio Giovani e Sessualità la percentuale di chi si avvicina così precocemente ai rapporti sessuali tocca il 10%. Per gli altri, l’età della prima volta si colloca in genere prima dei 19 anni, nella stragrande maggioranza a cavallo tra i 15 e i 16 anni.

Il dato più preoccupante resta il continuo abbassarsi dell’età del primo approccio sessuale, soprattutto per il fatto che questa maggiore disinvoltura non va di pari passo con la conoscenza: i giovani in generale e, ovviamente, i più piccoli in modo particolare, fanno sesso non protetto ignorandone i rischi e questo aumenta in modo esponenziale le probabilità di ammalarsi.

Il 48% dei giovani intervistati, infatti, non sa riconoscere le malattie sessualmente trasmissibili. Fortunatamente, l’82% di coloro che sono stati sottoposi all’intervista è consapevole che alcune di queste patologie, che secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità colpiscono ogni giorno un milione di persone, possono essere asintomatiche.

Ma non avere sintomi non significa che sia giusto non fare controlli: un ulteriore dato allarmante riguarda il fatto che il 73% dei giovani non ha mai fatto una visita specialistica in ambito ginecologico o andrologico.

Rapporti sessuali senza nessuna precauzione

Oltre al fatto che si anticipi sempre più l’età della prima volta, a dare preoccupazione è la scarsa attenzione che i ragazzi sembrano prestare alla contraccezione. Mentre nel 2019 il 57% di loro dichiarava di usare il preservativo, dall’ultimo Osservatorio emerge che recentemente a farlo abitualmente è solo il 44%.

Un giovane su quattro lo evita perché convinto che “interrompa il momento” e ostacoli il piacere, mentre ben il 40% degli intervistati dichiara di non sapere come si “indossa”. Chi lo usa, afferma di aver imparato “sul campo” con il proprio partner.

E proprio per questo il brand si impegna a diffondere una cultura di sessualità protetta e consapevole proponendo nuovi prodotti innovativi che rispondano alle esigenze dei consumatori, anche i più giovani, con il lancio di Nude Sensation che, grazie al materiale di avanguardia, protegge e amplifica la connessione, andando oltre quei limiti che abitualmente ci si pone per l’utilizzo del preservativo.

Un dato incoraggiante riguarda il numero di ragazzi che utilizzano il coito interrotto: scende al 33% la percentuale di chi è convinto che rimanga un efficace metodo non solo per prevenire le gravidanze indesiderate, ma anche per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse. Un risultato positivo, se confrontato ai numeri del 2023, che si aggiravano intorno al 39%.

L’importanza dell’educazione sessuale

I dati dell’Osservatorio Giovani e Sessualità 2023 confermano il fatto che la fascia di età più a rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili è quella dei giovani tra i 13 e i 24 anni. Oltre a essere poco informati su come si trasmettono le malattie, i ragazzi sono poco attenti alle regole di salute sessuale e hanno scarsa confidenza con le figure che potrebbero informarli e aiutarli (il medico di famiglia, il ginecologo, il consultorio).

Qui entra in gioco un tema chiave come quello dell’educazione sessuale. Il 94% dei giovani intervistati la vorrebbe come materia obbligatoria o facoltativa a scuola: chi ha fatto educazione sessuale tra i banchi, infatti, usa di più il preservativo (45%) rispetto ai coetanei che non ne hanno sentito parlare in classe (43%).

Mancanza di dialogo in famiglia e educazione sessuale a scuola

La conferma del bisogno di un’educazione sessuale arriva anche dall’ultimo Studio Nazionale Fertilità promosso dal Ministero della Salute e condotto su un campione, statisticamente rappresentativo, di 16.063 studenti prevalentemente di 16-17 anni. Il 94% dei ragazzi ritiene che debba essere la scuola a garantire l’informazione sui temi della sessualità e riproduzione (ben il 61% di loro ritiene che questo dovrebbe iniziare dalla scuola secondaria di primo grado o anche prima); tuttavia solo il 22% degli adolescenti vorrebbe ricevere queste informazioni dai propri docenti, mentre il 62% preferirebbe personale esperto esterno alla scuola.

In assenza di un’educazione sessuale nelle aule scolastiche, Internet rimane la fonte principale da cui attingere informazioni: secondo l’Osservatorio Giovani e Sessualità a consultarlo è il 55% dei ragazzi e il dato sembra essere ulteriormente in crescita, mentre secondo lo Studio Nazionale Fertilità la percentuale è più elevata e si assesta all’ 89% per i maschi e all’84% le femmine. Rimangono poco utilizzati e conosciuti i consultori: solo un 3% dei maschi e un 7% delle femmine si sono rivolti a questo tipo di struttura per avere informazioni e sciogliere dubbi in tema di sessualità.

La mancanza di consapevolezza e di educazione sessuale è comunque un argomento che andrebbe trattato in famiglia, onde evitare di ritrovarsi in situazioni estreme con figli adolescenti che partecipano a challenge sui social che includano prestazioni sessuali. A questo si aggiunge la carenza educativa da parte degli organi scolastici, che non trattano l’argomento.

 

In breve

Si abbassa l’età del primo rapporto, ma non cresce la conoscenza in tema di sessualità. Sono ancora tanti gli adolescenti che non usano il preservativo rischiando malattie sessualmente trasmissibili. Diventa sempre più necessario che i ragazzi ricevano guida e supporto per evitare rischi, ma anche per sviluppare un rapporto sano con il sesso e l’affettività.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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