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Sempre più precoci nel fare l’amore, consapevoli che la prevenzione è importante, ma non abbastanza informate sui rischi legati ai rapporti sessuali. Ecco com’è il rapporto tra adolescenti e sesso, in base a un’indagine condotta tra 1.300 ragazze delle scuole superiori di Milano nel 2011 dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da). Due gli aspetti che colpiscono più degli altri: l’età del primo rapporto continua ad abbassarsi, una ragazza su cinque ha il suo primo rapporto sessuale a 13 anni.
Questa maggiore disinvoltura, però, non va di pari passo con la conoscenza: le adolescenti hanno voglia di saperne di più, ma sulle
malattie sessualmente trasmissibili hanno “poche idee e confuse”. Soprattutto le giovanissime. E gli specialisti avvertono: questi due fattori insieme – età sempre più bassa e scarsa conoscenza – aumentano il rischio di ammalarsi.
I risultati
Una ragazza su 5 scopre il sesso a 13 anni. E tra i 15 e i 16 anni, il 25 per cento ha già avuto rapporti sessuali.
Per l’89 per cento delle intervistate, il preservativo è il principale strumento di prevenzione, ma solo 3 su 4 lo userebbero sempre e 1 su 5 lo userebbe solo nei rapporti occasionali. Il 2 per cento dice di farne a meno.
Le adolescenti sono mediamente poco informate sulle malattie sessualmente trasmissibili. Ne hanno qualche nozione generale (Aids, epatite e sifilide le più conosciute), ma non le sanno descrivere, spesso non conoscono i sintomi, né quali comportamenti aiutano a prevenirle.
Il 18 per cento non sa che l’HIV si trasmette attraverso i rapporti sessuali.
Il 50 per cento delle ragazze intervistate non sa che le donne corrono un rischio maggiore di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.
È abbastanza diffusa la convinzione che l’HIV colpisca solo chi fa uso di stupefacenti e che la pillola protegga dal contagio sessuale.
Molte adolescenti non sanno che alcune malattie possono non avere sintomi evidenti nell’immediato e che alcune infezioni, se trascurate, possono avere conseguenze molto serie sull’organismo.
Più precoci, più a rischio
C’è un legame diretto tra l’età del primo rapporto sessuale e il rischio di contrarre infezioni. Secondo gli specialisti, il fatto che le ragazze siano sempre più precoci e la loro scarsa informazione sul sesso sono tra le cause principali dell’aumento delle malattie tra le giovani milanesi. Inoltre, il loro apparato genitale è ancora in formazione e questo aumenta l’esposizione a virus e batteri rispetto alle donne adulte.
La fascia di età più a rischio è quella dei giovani tra i 13 e i 25 anni. Oltre a essere poco informati su come si trasmettono le malattie, i ragazzi sono poco attenti alle regole di salute sessuale (l’uso del preservativo, la regolarità nei controlli sanitari eccetera) e hanno poco confidenza con le figure che potrebbero informarli e aiutarli (il medico di famiglia, il ginecologo, il consultorio).