Pidocchi: attenzione ai selfie

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 15/10/2018 Aggiornato il 16/10/2018

Le infestazioni da pidocchi sembrano impossibili da sconfiggere in modo definitivo. Ogni anno, infatti, si verificano varie epidemie. Sotto accusa ora anche i selfie

Pidocchi: attenzione ai selfie

La moda dei selfie, secondo un’esperta americana, può concorrere alla diffusione delle infestazioni da pidocchi. Questo perlomeno è quanto suggerisce la dottoressa american Marcy McQuillan, specialista di un importante centro per il trattamento dalle infestazioni di pidocchi, il Nitless Noggins.

Contatti ravvicinati?

L’esperta ha spiegato di aver indagato sulle abitudini di vita dei propri pazienti. In particolare, avrebbe chiesto loro quanti avessero l’abitudine di scattarsi dei selfie. Dalle risposte ricevute, è emerso che molti degli adolescenti che si erano rivolti al centro amavano farsi autoscatti di gruppo. La McQuillan ne ha dedotto che la moda dei selfie potrebbe aver contribuito all’aumento delle infestazioni di pidocchi registrato negli ultimi mesi fra i ragazzini americani. Secondo l’esperta, infatti, la vicinanza richiesta dai selfie di gruppo potrebbe contribuire alla diffusione dei parassiti. 

Tante perplessità

Non tutti gli esperti, però, sono d’accordo con queste conclusioni. Infatti, i pidocchi non sono in grado né di volare né di saltare e si trasmettono solo per contatto diretto. Per molti, la vicinanza richiesta dall’autoscatto dura troppo poco per consentire ai parassiti di diffondersi. Secondo Richard Pollack, docente della Harvard School of Public Health a Boston, la teoria della dottoressa McQuillan non è credibile e forse è stata solo una trovata pubblicitaria. 

 
 
 

In breve

COME AVVIENE LA TRASMISSIONE

In genere, la trasmissione dei pidocchi avviene quando ci si scambia mollette, bigodini, pettine, sciarpe, cappelli oppure quando si entra in contatto con capelli caduti e vaganti nell’ambiente, su cui sono rimaste incollate le uova, che in media, lontano dalla nuca, sopravvivono per una settimana.

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