Prevenzione del Papillomavirus, che cosa devono sapere gli adolescenti

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 29/09/2021 Aggiornato il 29/09/2021

Attenzione nei rapporti sessuali, test specifici dal medico e soprattutto la vaccinazione: ecco come si attua la prevenzione del Papillomavirus

Prevenzione del Papillomavirus, che cosa devono sapere gli adolescenti

Nel nostro Paese non è ancora sufficientemente alta la consapevolezza della pericolosità del Papillomavirus umano o Hpv, un agente infettivo che si trasmette per via sessuale e che può, in alcuni casi, provocare forma tumorali al collo dell’utero, ma anche a vagina, pene, zone della bocca. È, invece, importante che soprattutto i più giovani, fin dalla prima adolescenza, siano consapevoli che la prevenzione del Papillomavirus è possibile con un comportamento sessuale attento, con controlli medici regolari e, soprattutto, approfittando del vaccino che è offerto gratuitamente.

Hpv, un virus pericoloso

Per parlare di prevenzione del Papillomavirus, è importante prima di tutto capire per quale motivo questo microrganismo è così pericoloso. Il Papillomavirus umano appartiene a una vasta famiglia di oltre 200 agenti virali, molto diffusi. Di questi, circa 40 sono in grado di attaccare le mucose di ano e genitali, causando la più frequente infezione sessualmente trasmessa.
I sintomi iniziali dell’infezione sono praticamente assenti, quindi un soggetto affetto da Hpv non sa di esserlo e in caso di rapporto non protetto lo trasmette al partner. Il problema è che il virus può causare lesioni come i condilomi, sia nel maschio sia nella femmina. A volte, le lesioni regrediscono spontaneamente, ma in alcuni casi (circa il 20 per cento) evolvono in forme tumorali che possono colpire cervice uterina, ano, vagina, vulva, pene, cavità orale, faringe e laringe.

Nel nostro Paese, ogni anno, sono quasi 5.000 i casi di tumori dovuti a infezioni croniche di ceppi pericolosi del Papillomavirus umano. Dopo le neoplasie della mammella, il tumore della cervice uterina è il secondo più comune nelle donne europee tra 15 e 44 anni.  Per questo motivo anche i giovanissimi, maschi e femmine, non devono sottovalutare la prevenzione del Papillomavirus.

L’importanza della prevenzione

Questi dati possono far preoccupare, ma la buona notizia è che la prevenzione del Papillomavirus  è possibile. Va sempre ricordato l’uso del preservativo in tutti i rapporti sessuali anche da ragazzini, tenendo però presente che ci sono casi in cui questo dispositivo non riesce a essere efficace. Succede, per esempio, nel caso dei rapporti orali. Importante è anche la prevenzione secondaria, che avviene attraverso come il Pap Test e l’Hpv Test. Il primo è un test in uso da tempo e in Italia esiste come screening gratuito dai 25 ai 64 anni: consiste nell’effettuare un’indagine citologica delle cellule prelevate dalla mucosa del collo dell’utero, per individuare eventuali modificazioni sospette. Ancora più specialistico è l’Hpv test, che studia il Dna dei ceppi di Hpv più pericolosi, in modo da identificare l’aggressività di una lesione. Questo test esiste come screening gratuito solo in alcune regioni, ma può essere effettuato anche di propria iniziativa con il Servizio sanitario nazionale.

Vaccino, uno strumento essenziale

Ancora più utile e importante è la prevenzione del Papillomavirus di tipo primario, che si ottiene attraverso la vaccinazione anti-HPV. Questa è offerta attivamente e gratuitamente a tutti i preadolescenti, femmine e maschi al compimento degli 11 anni. Non è troppo presto: per garantire la massima protezione da tutte le malattie legate a infezione da Hpv è essenziale, infatti, che il vaccino si attivi presto, ben prima dell’età dei primi rapporti sessuali. E non è solo un problema delle ragazze: i maschi possono essere portatori dell’infezione e ammalarsi.
Si tratta di un vaccino ampiamente testato e assolutamente sicuro. Attualmente ne esistono due tipi: il vaccino quadrivalente e il vaccino bivalente, entrambi efficaci contro le lesioni causate dai ceppi più pericolosi dell’Hpv, Hpv 16 e Hpv 18, ma hanno dimostrato anche una buona protezione anche verso altri ceppi oncogeni. Si somministrano per via intramuscolare, in due dosi a 0 e 6 mesi circa, negli adolescenti fino a 14 anni per il bivalente e a 13 anni per il tetravalente. Oltre questa età, sono previste tre dosi: a 0-1-6 mesi e 0-2-6 mesi rispettivamente. Per qualsiasi dubbio è bene parlarne con il medico.

 

 

 
 
 

Da sapere!

La vaccinazione contro l’Hpv è opportuna anche per le donne di 25 anni di età, eventualmente sfruttando l’occasione per stabilire l’appuntamento con il primo Pap test.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Rischio intermedio per trisomia 21: conviene fare altre indagini?

07/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Spetta alla coppia decidere, dopo aver ottenuto l'esito del Bi-test, se sottoporsi a indagini più approfondite sulla salute del feto e tra queste quale scegliere tra la ricerca del DNA fetale nel sangue materno, l'amniocentesi o la villocentesi, più invasive.  »

Test di gravidanza positivo e, allo stesso tempo, comparsa delle mestruazioni

07/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A inizio gravidanza può verificarsi un sanguinamento che non è una mestruazione vera e propria, ma conseguenza di una eventualità che non implica automaticamente l'aborto spontaneo.   »

Bimba di 20 mesi che vuole dormire solo in passeggino

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Se i genitori non sanno in che modo gestire una presa di posizione come quella di voler dormire solo nel passeggino, piuttosto che perdere ogni sera la "battaglia" è meglio che acconsentano, nella certezza che il bambino prima o poi capirà che è più comodo il suo letto.   »

Incinta di tre settimane: è tardi per prendere l’acido folico?

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

Per poter contare sulla piena efficacia nel ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del feto, l'assunzione quotidiana di acido folico deve iniziare almeno un mese prima del concepimento.  »

Fai la tua domanda agli specialisti