Psoriasi: colpiti quattro adolescenti su dieci

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 08/09/2016 Aggiornato il 08/09/2016

Per bambini e ragazzi colpiti dalla psoriasi serve una particolare attenzione nel limitare il disagio psicologico, particolarmente pesante sui più piccoli

Psoriasi: colpiti quattro adolescenti su dieci

La psoriasi è una malattia invalidante che si presenta come uno stato di instabilità di crescita dell’epidermide. Numerosi bambini e adolescenti ne soffrono. Secondo le stime dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), la psoriasi colpisce lo 0,7% dei bambini, con pesanti effetti di tipo psicologico e relazionale. È importante, perciò, che i piccoli pazienti vengano seguiti in centri specializzati.

Prima dei sedici anni

Nel 40% dei casi la psoriasi compare prima dei 16 anni. Se la malattia si afferma in età pediatrica può aggravarsi in età adulta. Il problema è che il trattamento è assai limitato perché i farmaci utilizzati per gli adulti non possono essere usati nei bambini. Per affrontare il problema, un gruppo di ricercatori italiani ha elaborato il progetto  “La psoriasi: una patologia cutanea multiorgano. Nuovi paradigmi e strategie di tutela assistenziale”.

Effetti psicologici e relazionali

La psoriasi può incidere in modo importante sulla qualità della vita negli adolescenti, anche per il disagio e l’isolamento causati dalla vergogna delle macchie cutanee e le discriminazioni di chi la ritiene contagiosa. “Le lesioni tipiche della psoriasi possono avere un impatto invalidante sul fisico e sulla psiche, proprio perché spesso interessano zone visibili come volto e mani – spiega Anna Belloni Fortina, responsabile della Dermatologia pediatrica dell’Azienda ospedaliera-Università di Padova -. Nelle persone affette da psoriasi in età pediatrica è particolarmente importante l’impatto della patologia sulla sfera emozionale. I bambini e i ragazzi possono manifestare maggior disagio per la propria condizione, soprattutto nel periodo adolescenziale. Il confronto con i coetanei, a scuola, al mare, in piscina o palestra, nella vita quotidiana al chiuso o all’aria aperta, può essere particolarmente difficile, portando spesso i giovani a nascondere le zone colpite per non essere additati o peggio allontanati dagli amici o dai compagni. Per questo motivo gli adolescenti colpiti da psoriasi necessitano di maggiori rassicurazioni”.

I numeri del problema

Secondo i dati a disposizione, la psoriasi colpisce in Italia lo 0,37 per cento dei bambini tra 0 e 9 anni a poco più dell’1 per cento dei ragazzi tra i 10 e i 18 anni. “È una malattia infiammatoria cronica che, specie in età pediatrica, ha una notevole variabilità per quanto riguarda il decorso, la severità e la durata – prosegue Fortina -. Sappiamo anche che nella sua forma congenita è molto rara e nel 30-40 per cento dei casi registrati fra gli adulti l’esordio della malattia avviene prima dei 16 anni. Sebbene poi le cause di questa malattia non siano ancora del tutto chiare, la familiarità, specie in parenti di primo grado, sembra essere un fattore importante, visto che è presente nel 30-60 per cento dei casi”.  Alcuni studi confermano, infatti, se uno dei genitori è affetto dalla psoriasi, nel 10 per cento dei casi anche il figlio lo sarà, mentre se mamma e papà soffrono di questo disturbo, c’è una probabilità su due che il proprio bambino ne soffra.

 

 

 

 

 

 
 
 

In breve

COME SI RICONOSCE

La forma più comune è la psoriasi cronica a placche, caratterizzata da chiazze squamose arrossate facilmente sfaldabili, che si presentano su gomiti, schiena, ginocchia e cuoio capelluto. Nei bambini è più frequente la psoriasi che si presenta con un’eruzione di piccole chiazze rosate, in genere poco desquamanti. Più grave è l’artrite psoriasica, che se non curata bene può avere conseguenze invalidanti. Pubertà, assunzione di alcuni farmaci, infezioni virali, graffi ed escoriazioni, scottature, infezioni a gola e tonsille e non ultimo lo stress, possono favorire le eruzioni sulla pelle.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Lattantino che rigurgita molto dopo ogni poppata

07/12/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Una certa percentuale di lattanti rigurgita abitualmente dopo i pasti senza che questo sia il sgenale di un problema o interferisca sulla crescita. Solo se il piccolo smette di aumentare di peso (o cresce troppo poco) il rigurgito va considerato un sintomo da non sottovalutare.   »

Due aborti spontanei dopo un figlio: si può provare ancora ad avere una gravidanza?

07/12/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

In generale, non c'è alcuna ragione per accantonare la decisione di avere un figlio, anche quando due gravidanza si sono arrestate. Prima però di cercarne un'altra può essere opportuno consultare un genetista.   »

Tosse che non passa mai in un bimbo di sei anni: che fare?

27/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Per capire quale possa essere la cura più adatta per controllare una tosse che si protrae per giorni e giorni è prima di tutto necessario focalizzarne l'origine.   »

Cardirene: le donne incinte di 40 anni devono per forza assumerlo?

21/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Posto che le ragioni di una prescrizione vanno richieste al medico che l'ha effettuata, è senz'altro possibile che in caso di gravidanza in età avanzata, anche senza particolari fattori di rischio, venga indicato l'uso dell'aspirinetta (il Cardirene) per giocare d'anticipo sull'eventuale comparsa di...  »

Fai la tua domanda agli specialisti