Quando un figlio diventa un vandalo: le cause e i rimedi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 31/01/2013 Aggiornato il 31/01/2013

Disagi e problemi familiari possono spingere un ragazzo a manifestare la propria aggressività compiendo gesti distruttivi. Una cura efficace può essere la psicoterapia di gruppo

Quando un figlio diventa un vandalo: le cause e i rimedi

Il vandalismo è un disturbo del comportamento tipico dell’età adolescenziale, che porta i ragazzi a unirsi in un branco per devastare tutto quello che incontrano sul loro cammino. All’origine c’è spesso la noia e l’incapacità di gestire la solitudine. Per colmare il senso di vuoto che li affligge, i ragazzi si riuniscono e, sotto la guida di un leader, danno vita ad azioni distruttive. In altri casi il vandalismo è l’espressione della difficoltà a contenere la rabbia o un eccesso di energie. Sfogarsi sugli oggetti, a volte con un certo contenuto simbolico legato al potere (opere d’arte, banche, beni di lusso eccetera), è l’unico modo che conoscono e che provoca sollievo. In alternativa, il vandalo potrebbe rivolgere l’aggressività verso se stesso. In ogni caso gli atti vandalici nascondono quasi sempre un disagio molto profondo, che sfocia in un’esplosione di violenza incontrollata. A innescare la miccia molto spesso è anche un sentimento di odio, derivante da invidie, gelosie e desideri di vendetta per aver subito dei torti.

In famiglia e a scuola i primi disturbi

All’origine di questi comportamenti ci sono molto spesso problematiche familiari. Il vandalismo, infatti, è un disturbo che ha origine nell’adolescenza, un’età molto critica, e può scoppiare a causa di rapporti conflittuali con i genitori

 

e i familiari. Molto spesso il vandalo è una persona che a scuola ha vissuto forme di prevaricazione come il bullismo e che, anche da adulto, continua a vivere questi problemi sotto forma di mobbing da parte di colleghi e superiori. In genere ha un quoziente intellettivo piuttosto basso, ma allo stesso tempo è molto abile a non farsi scoprire e a non lasciare tracce. Crescere circondati da un clima di violenza è il punto di partenza per sviluppare comportamenti di questo tipo. Sempre più spesso si registrano casi in cui il vandalo è uno stalker: se il persecutore non riesce a sfogare la propria violenza sulla sua vittima, distruggerà gli oggetti che le appartengono, dall’automobile all’abitazione.

La psicoterapia di gruppo: un rimedio efficace

Chi sviluppa una forma ossessivo-compulsiva di vandalismo spesso nasconde una psicopatologia piuttosto seria. Proprio per questo, è difficile che sia il vandalo a chiedere aiuto. È la ragione per cui in molti casi le cure falliscono: se non si è spinti da una forte motivazione, ma solo dai familiari, si rischia di non comprendere il proprio problema e non impegnarsi a fondo per risolverlo. Una terapia efficace può essere quella di gruppo, sia con persone che soffrono degli stessi disturbi sia con individui che presentano problematiche differenti, e attraverso cure che portino la persona a gestire le proprie emozioni e la violenza. È un percorso lungo da affrontare con l’aiuto di esperti. 

In breve

Il vandalismo? All'origine un vuoto da colmare

I ragazzi che compiono atti vandalici sono mossi da un disagio interiore che li spinge a unirsi in branco per spezzare la noia e superare un forte senso di solitudine. Distruggere le cose è l’espressione più immediata della rabbia provocata, nella maggior parte dei casi, da un rapporto conflittuale con i genitori o dall’aver subito comportamenti di bullismo. Il miglior approccio di cura è la terapia di gruppo.

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