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Gli adolescenti si avvicinano al sesso con leggerezza e sempre più precocemente. Un ragazzo su dieci non usa alcuna protezione durante i rapporti perché non percepisce il pericolo di una gravidanza indesiderata di malattie sessualmente trasmissibili. E tra gli under 14 fare l’amore senza preservativo è perfettamente normale. I meno sensibili ai rischi che possono provocare rapporti non protetti sono i giovani del sud.
Precoce e senza protezione
I ragazzi italiani si rivelano non molto preparati in materia di educazione sessuale. Secondo un’indagine condotta da Skuola.net, assieme alla Società Italiana per la Contraccezione, su circa settemila studenti tra gli 11 e i 25 anni, uno su 10 ha avuto rapporti non protetti. Il dato è ancora più preoccupante tra gli under 14, fascia di età nella quale un ragazzo su quattro ammette di aver avuto già rapporti completi, visto che la percentuale si quadruplica.
False credenze
I motivi per cui i ragazzi non si proteggono durante i rapporti sono riconducibili a ciò che hanno imparato per sentito dire. Tra i minori di 14 anni, il 12% di essi crede che lavarsi con le bevande a base di cola dopo un rapporto prevenga il concepimento, mentre l’8% è convinto che, facendo sesso la prima volta nella vita, non si possano rischiare gravidanze. Tra le altre false credenze c’è un consistente 38% dei giovani che pensa sia impossibile concepire avendo rapporti entro ventiquattro ore dalla fine del ciclo mestruale e un 16% convinto che fare sesso in piedi sia un affidabile contraccettivo naturale.
Malattie sottovalutate
Per quanto riguarda le infezioni sessualmente trasmissibili, un ragazzo su tre pensa che sia impossibile trasmettere l’Hiv facendo sesso orale non protetto, mentre il 29% ritiene che sia possibile guarire fa questa malattia. Se poi si parla di metodi contraccettivi, le convinzioni errate si moltiplicano: per il 43% dei giovani la pillola fa ingrassare o provoca il cancro (17%), mentre il preservativo è accusato dal 41% dei giovani di rompersi facilmente e di non proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili (7%).
La situazione peggiore al sud
I ragazzi del Sud sembrano meno attenti ai rischi di una gravidanza indesiderata o di una malattia: il 15% rinuncia abitualmente al profilattico, contro il 10% della media nazionale. “Occorre fare chiarezza tra i nostri ragazzi. Se la montagna non va da Maometto – osserva Annibale Volpe, presidente della Sic – che Maometto vada alla montagna. Noi ginecologi siamo pronti a entrare nelle scuole che lo richiederanno per rafforzare un semplice messaggio: l’amore è ottima cosa, ma va vissuto con intelligenza sia per evitare gravidanze indesiderate, sia per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili”.