Un’app contro il binge drinking

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 28/06/2016 Aggiornato il 28/06/2016

Un’applicazione come deterrente per un fenomeno molto diffuso tra i giovani: il binge drinking. L'hanno creata alcuni ricercatori milanesi. Ecco come funziona

Un’app contro il binge drinking

Un’app contro l’elevato consumo di alcol ha permesso di dimezzare il fenomeno del binge drinking. Il sistema tecnologico per contenere le sbronze e i rischi per la salute è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori milanesi e londinesi. D-Arianna, questo il nome dell’app, consente di stimare il relativo rischio grazie a una serie di domande sulle abitudini di consumo di alcool e sostanze stupefacenti.

Consumi in calo

Una riduzione rilevante, dal 37 al 18%. È questo il risultato sorprendente dell’uso di D-Arianna, l’applicazione per smartphone realizzata dai ricercatori del dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca. L’app è stata creata da Giuseppe Carrà e Massimo Clerici, rispettivamente ricercatore e professore associato di psichiatria nell’ateneo milanese, assieme a Paul E. Bebbington, professore emerito dello University college di Londra. L’applicazione è scaricabile gratuitamente da Google Play e Apple Store ed è stata inserita nella “National health apps library” del Regno Unito. I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sul “Journal of adolescent health”.

Deterrente efficace

L’applicazione è stata sviluppata in due versioni, inglese e italiana, per Android e iPhone, ed è rivolta principalmente ai giovani coinvolti nel fenomeno del binge drinking, come i frequentatori più assidui di discoteche e luoghi di ritrovo notturni. ”La combinazione tra il rigore metodologico della ricerca sulla prevenzione dei fattori di rischio – dicono i ricercatori Carrà e Clerici – con la tecnologia si è dimostrata efficace e interessante per la popolazione giovanile, che ha molta dimestichezza con gli smartphone”.

Da cinque drink in su

Il binge drinking definisce l’assunzione consecutiva di più di cinque bevande alcoliche per gli uomini e quattro per le donne, in un intervallo più o meno breve. Lo scopo principale di questo “gioco alcolico” è l’ubriacatura immediata, con  la perdita di controllo. Il campione analizzato dalla ricerca ha riguardato 507 giovani tra i 18 e i 24 anni, 264 donne e 243 uomini che frequentano discoteche e pub dell’area metropolitana di Milano. I ragazzi sono stati intervistati da loro coetanei, formati per dieci giorni, nei luoghi della movida milanese, nei locali notturni dove si riuniscono con più frequenza.  

Non solo alcol

Le domande hanno riguardato i vari aspetti della vita dei giovani come il rapporto con alcol, fumo e droghe, l’età in cui si è iniziato a usarli, gli studi, il lavoro, l’ambiente familiare e sociale, le convinzioni sugli effetti dell’uso dell’alcol. Le risposte sono state analizzate combinando i pesi relativi dei fattori correlati al binge drinking, attraverso un’equazione di stima del rischio. Da questo, si è ottenuto un punteggio complessivo e tre livelli di rischio: basso (0-43%), moderato (43.1-82%), alto (82.1-100%). Il test è stato ripetuto dopo due settimane ed è emerso che il fenomeno del binge drinking tra i partecipanti si è più che dimezzato, passando appunto dal 37 al 18 per cento.

 

 
 
 

lo sapevi che?

Il binge drinking è molto comune tra i maschi adolescenti.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Feto che cresce poco: può avere anomalie?

19/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è possibile stabilire se il feto abbia malformazioni o sia interessato da un'alterazione cromosomica semplicemente basandosi sul fatto che la sua crescita è al 3° percentile. Oggi si dispone di indagini di screening che possono dare informazioni sulla sua salute, ma se si decide di non effettuarle...  »

Bimba che dopo l’addio al pannolino si rifiuta di fare la cacca: che fare?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Un piccolo rituale da osservare all'occorrenza, qualche accorgimento per rendere il momento confortevole, uniti a tanta pazienza e a un atteggiamento sereno a poco a poco riescono a indurre il bambino a utilizzare il vasino e, più avanti, la tazza del wc.  »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Non mangiare frutta e verdura durante la gravidanza può essere pericoloso?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se si teme una carenza di vitamina C perché con l'inizio della gravidanza è nata un'avversione verso la frutta e la verdura, si può correre ai ripari assumendo quotidianamente, per esempio, spremute di agrumi o kiwi, che ne sono ricchissimi.   »

Gambe sollevate in gravidanza: possono aver danneggiato il bambino?

08/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Durante la gravidanza, quando preoccupazioni che oggettivamente non hanno ragione di sussistere non danno tregua, mantenendo la futura mamma in uno stato ansioso costante, può senz'altro essere opportuno ricorrere all'aiuto di uno psicoterapeuta. Le continue paure ingiustificate possono, infatti, essere...  »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti