È allarme pidocchi in Italia. Secondo i pediatri della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) c’è stato, infatti, un significativo aumento dei casi di pidocchi tra i bambini. E come sempre la scuola, soprattutto quella materna, è il luogo privilegiato per la loro diffusione. I bambini tra i 3 e i 6 anni, in particolare, sono veicoli perfetti per questi parassiti dell’uomo perché a questa età c’è più promiscuità rispetto al nido o alle scuole elementari e, dunque, il contagio è più semplice.
Il contagio è “diretto” o attraverso lo scambio di oggetti
La trasmissione avviene direttamente da bambino a bambino oppure attraverso l’utilizzo di oggetti come pettini o nastrini (non a caso le femmine sono più soggette al contagio). I pediatri, inoltre, ricordano che non esistono prodotti in grado di evitare o prevenire l’infestazione dei pidocchi tra i bambini; semplicemente quando ci si accorge del contagio bisogna lavare i capelli con un prodotto specifico da acquistare in farmacia. La cosa importante, poi, è passare tra i capelli con un pettine a denti stretti e asportare pazientemente le uova, che non vengono distrutte dai prodotti. Dopo una settimana il trattamento va ripetuto.
Di aumento di casi di pidocchi tra i bambini si parla comunque da tempo: il dermatologo Fabio Rinaldi, presidente Ihrf (International hair research foundation) e docente presso la Sorbona di Parigi, ha dichiarato che le scuole italiane hanno bisogno di una maggior cura e igienizzazione degli ambienti e che, in questo senso, “i tagli decisi dal governo non hanno aiutato”.
In breve
LA SCUOLA MATERNA È IL "LUOGO PRIVILEGIATO"
Tra i 3 e i 6 anni i bambini giocano a stretto contatto tra loro ed è, quindi, molto facile che se un piccolo ha i pidocchi li “passi” ai suoi compagni di giochi. Il contagio avviene facilmente anche attraverso lo scambio di oggetti personali.