Bambini a tre anni sanno a chi appartiene un oggetto

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 19/11/2018 Aggiornato il 22/11/2018

Tre anni sembrano pochi eppure già  a questa età i piccoli sono in grado di percepire la proprietà di un oggetto

Bambini a tre anni sanno a chi appartiene un oggetto

Già in tenera età i piccoli sono in grado di capire di chi è un oggetto anche se nessuno ha mai fatto notare loro la cosa. È quanto pubblicato  in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Cognition dall’Università di Waterlo. 

Il concetto di proprietà

Lo studio, che ha coinvolto bambini tra 3 e 5 anni, ha dimostrato che i bambini a tre anni sanno intuitivamente chi  possiede cosa, anche se nessuno ha mai fatto notare loro la connessione tra l’oggetto e un soggetto possessore. “Nel mondo reale siamo circondati da oggetti con cui nessuno sta interagendo ed è comunque importante sapere chi possiede cosa – afferma Brandon Goulding, autore principale della ricerca -. Un modo per riuscirci è realizzare che un’intera area è sotto la proprietà di qualcuno e da ciò possiamo dedurre che tutto, in quell’area, è di proprietà di quella persona”.

Case e cortili

Nel corso dello studio sono stati condotti diversi esperimenti, in cui ai bambini sono state mostrate immagini raffiguranti due case con cortile divise da una strada. Ai piccoli è stato quindi spiegato che ciascuna delle due case aveva un proprietario. Ogni cortile conteneva più di un oggetto, come fiori o un tosaerba: quando ai bambini è stato chiesto di indicare a chi appartenessero le varie cose rappresentate nell’immagine del cortile, è emerso che i bambini a 3 anni riuscivano già a dedurre che il proprietario di una delle due case possedeva solo gli oggetti presenti nel suo cortile, e non quelli dell’altro cortile, e viceversa.

Il senso del possesso

“Le persone – conclude Ori Friedman, coautore della ricerca – sono spesso preoccupate per la possessività dei loro figli nei confronti delle cose, ma penso che spesso i piccoli abbiano intuizioni simili agli adulti riguardo alla proprietà”.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Secondo gli psicologi la fase del possesso che i bambini rivendicano con la nota affermazione “è mio!” è propedeutica alla fase della condivisione.

 

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