Cosa succede se un bambino guarda troppo il telefono?

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 27/01/2023 Aggiornato il 27/01/2023

A ben il 26% dei bambini piccoli viene concesso l'utilizzo dei dispositivi elettronici in completa autonomia. Il che non è sempre esente da rischi. Scopriamo che cosa comporta per un bambino stare sempre col telefono in mano

Troppo spesso oggi il bambino inizia a usare il telefonino quando è troppo piccolo

Fin dalla tenera età, il rapporto tra il telefonino e il bambino è sempre più stretto e “intimo”. A rivelarlo è un sondaggio condotto dalle associazioni di pediatri ACP, FIMP e SIP in collaborazione con Fondazione Carolina e Meta-Facebook nell’ambito del progetto “Connessioni delicate”. I rischi di questa abitudine ormai consolidata, però, non sono pochi e a tanti livelli.

A che età il bambino inizia a usare lo smartphone?

A circa 800 famiglie italiane è stato chiesto di rispondere a un sondaggio. Lo scopo era quello di indagare le abitudini e i comportamenti tenuti nei confronti del mondo online. I risultati hanno evidenziato una scarsa consapevolezza sul tema da parte delle famiglie, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra bambino e dispositivi elettronici.

Scendendo nel dettaglio si  è scoperto, infatti, come ben il 26% delle famiglie permetta ai propri figli, fin dalla fascia di età 1-2 anni, di utilizzare dispositivi a schermo, come lo smartphone, in totale autonomia. Il dato schizza fino al 62% prendendo in considerazione la fascia 3-5 anni, fino all’82% in quella 6-10 anni e a una totalità pressoché definitiva (95%) nei bambini 11-15.

Perché lo smartphone fa male al bambino?

Risultati preoccupanti che evidenziano la scarsa consapevolezza dei genitori su un tema come quello dell’utilizzo prolungato dei device in autonomia da parte del bambinl che, già nel 2018, la Sip (Socierà italiana di pediatria) aveva indicato come fattore di rischio per la salute psicofisica dei piccoli.  In particolare, nell’indagine si sottolineava come il troppo tempo trascorso con gli occhi incollati a uno schermo come quello degli smartphone comportasse riscontri negativi alla vista del bambinl, ma anche al sonno e all’apparato muscolo-scheletrico, con ripercussioni importanti sull’apprendimento e sullo sviluppo cognitivo.

Come togliere il vizio del telefono al bambino?

E non solo, infatti, questo calo delle attenzioni ricevute può indurre anche a un calo sulle traiettorie neuroevolutive dei bambini. La raccomandazione è, quindi, quella di evitare l’utilizzo della smartphone e del tablet prima dei due anni e di limitarlo per le fasce di età successiva: a massimo un’ora al dì per i 2-5 anni e massimo due ore per i 5-8 anni.

Nella battaglia a questo sempre più largamente diffuso problema, giocano un ruolo fondamentale l’informazione e il supporto ai genitori verso una più salda consapevolezza educativa. Perché garantire la sicurezza online  del bambino è indispensabile non solo per una questione tecnologica, ma anche in termini di salute generale e crescita delle nuove generazioni.

 

 

 
 
 

In sintesi

Qual è l’età giusta per dare il telefono al bambino?

La fascia di età compresa tra i 12 e i 14 anni è, secondo gli studi, la più indicata per dare lo smartphone ai bambini.

Quando i bambini possono iniziare a guardare la tv?

Il consiglio degli esperti in merito all’utilizzo della televisione da parte dei più piccoli è quello di evitarla prima dei tre anni e introdurla gradualmente, partendo con pochi minuti al giorno, una volta compiuti i tre anni.

 

 

Fonti / Bibliografia

  • Connessioni Delicate - Minori OnlinePer i genitori Per i pediatri Rassegna stampa Connessioni Delicate è un progetto dedicato alla prevenzione e alla cura dei principali rischi per la salute psicofisica che uno scorretto uso dei device – come tablet, computer e smartphone – può causare a bebé, bambini e ragazzi. Il progetto è sviluppato da Fondazione Carolina e Meta…
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti