Carie nei bambini: ecco i batteri cattivi

Laura de Laurentiis A cura di Laura de Laurentiis Pubblicato il 14/01/2019 Aggiornato il 16/01/2019

Una sofisticata analisi della saliva ha identificato i batteri che più di frequente sono implicati nelle carie nei bambini che si sviluppano prima dei sei anni di età

Carie nei bambini: ecco i batteri cattivi

Non tutti i batteri sono uguali. È stato scoperto, infatti, che in particolare alcuni ceppi di batteri provocano la carie nei bambini anche prima dei sei anni di età.  È quanto emerso da una ricerca condotta da Kimon Divaris della University of North Carolina-Chapel Hill.

Dai genitori ai figli

La ricerca è partita dall’osservazione che nella bocca dei bambini sono presenti numerosi batteri che si riscontrano in quella dei genitori. Esiste cioè una sorta di familiarità anche per quanto riguarda l’ecosistema del cavo orale. L’ipotesi su cui gli studiosi hanno lavorato è che vi siano ceppi batterici capaci di influenzare più di altri lo sviluppo della carie nei bambini. Così, gli esperti hanno raccolto e analizzato il contenuto di microorganismi presenti nella zona sopragengivale di un campione di 118 bimbi di 3-5 anni con o senza carie precoce. Dall’esame è emerso che esistono circa 85 generi di batteri e ben 201 specie diverse. Si è notato, inoltre, che esistono grandi differenze nella composizione batterica delle bocche dei piccoli senza carie,  con carie curate e con carie non trattate.

I batteri implicati

In particolare si è scoperto che nei bimbi senza carie sono più abbondanti i batteri Streptococcus intermedius e Capnocytophaga; nei bimbi con carie curata sono maggiori le quantità di Actinomyces odontolyticus e Streptococcus australis; mentre nei bambini con carie non trattata sono fortemente rappresentati  gli Streptococchi mutans. Questi risultati hanno confermato il sospetto che siano proprio gli Streptococchi mutans i grandi nemici dei denti. Da qui la possibilità un domani di personalizzare sia la prevenzione, arrivando a prevedere il rischio di carie molto prima che si concretizzi, sia la cura.

Le regole universali

La carie non si sviluppa solo per ragioni di familiarità, ovvero per la presenza nel cavo orale di un determinato ceppo di batteri. Anche lo stile di vita ha, infatti, una sua rilevanza nella comparsa della malattia. Di fatto, contano moltissimo sia il tipo di alimentazione, con più o meno zuccheri (i dolciumi sono molto dannosi per i denti) sia la cura che si dedica all’igiene orale, anche in età infantile.   

 

 

 
 
 

Da sapere!

Un dente pulito non si caria: quindi insegnare ai bambini a lavarsi i denti dopo mangiato è quanto di meglio si possa fare come prevenzione.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Iodio: va preso in allattamento dopo una tiroidectomia?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se la terapia sostitutiva che si affronta quando la tiroide viene asportata mantiene i valori relativi al TSH e agli ormoni tiroidei nella norma, non c'è alcun bisogno di assumere un'integrazione di iodio.   »

Fai la tua domanda agli specialisti