Come togliere il ciuccio al piccolo?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 28/06/2013 Aggiornato il 28/06/2013

Quando arriva il momento giusto di togliere al piccolo l’abitudine del ciuccio, le strategie giuste e tanta comprensione sono i migliori alleati di mamma e papà

Come togliere il ciuccio al piccolo?

Togliere il ciuccio significa per il bambino cominciare a diventare grande e autonomo. E per far questo, mamma e papà devono aiutarlo a piccoli passi, gradualmente, affinché il bimbo sia guidato nella capacità di trovare soluzioni e diventare autonomo.

Perché è difficile staccarsi dal ciuccio

La suzione è un bisogno per il bambino piccolo: lo aiuta a calmarsi e a rilassarsi. Nei primi mesi di vita non vi è comprensione di “significati”, ma sensazioni semplici e basilari che si fondano sulla percezione corporea. Ma arriva un giorno in cui è necessario distogliere la sua attenzione da questo inseparabile compagno.

Scegliere il momento giusto

Per mamma e papà non è così semplice capire quando è il momento giusto per togliere il ciuccio, quando cioè il bimbo è pronto a rinunciarvi. In molte famiglie l’uso del ciuccio è un’abitudine consolidata, al punto da diventare oggetto di riflessione per molti genitori: quando toglierlo, e soprattutto come?

Ogni bimbo ha i propri tempi

Secondo gli esperti, l’età indicativa per togliere il ciuccio oscilla tra i due e i tre anni, un’età in cui il piccolo comincia a ingegnarsi per “trovare strategie alternative” di consolazione. Bisogna, tuttavia, evitare che avvenga un distacco brusco e improvviso. Sono, invece, raccomandati molta pazienza e gradualità.

Quali strategie adottare

I pediatri consigliano, come modalità transitoria, di concordare con il bimbo un posto dove conservare il ciuccio e pattuire di prenderlo solo in determinati momento (per esempio, quando è ora di fare la nanna). Un premio può essere un incentivo all’abbandono del succhietto.

No ai rimproveri

Se, però, il piccolo non riesce a rinunciare al ciuccio mamme e papà dovrebbero evitare rimproveri e punizioni, confronti con gli altri bambini, oppure atteggiamenti che svalutano o criticano il bambino e il suo bisogno del ciuccio. Secondo gli esperti quando un bimbo non riesce a rinunciare al ciuccio, sta comunicando il suo bisogno di “non crescere”. E forzarlo è inutile e controproducente.

 

In breve

UNA TAPPA FONDAMENTALE VERSO LA CRESCITA

Quando il bambino comprende che il proprio bisogno trova diverse modalità di ascolto e di soluzione, allora il ciuccio potrebbe essere lasciato nel dimenticatoio. In questa delicata fase il bambino comincia, infatti, ad accrescere la consapevolezza nel suo percorso di crescita e la fiducia in se stesso e nelle proprie competenze comunicative. Secondo gli esperti l’abbandono si verifica nel momento in cui mamma e papà sono in grado di comprendere il significato del pianto, e calmarlo con risposte adeguate.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti