Dislessia: ricercatori italiani scoprono il gene che la causa

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 25/11/2014 Aggiornato il 25/11/2014

Identificata una specifica mutazione genetica che è legata alla dislessia

Dislessia: ricercatori italiani scoprono il gene che la causa

È tutta italiana la scoperta scientifica che potrà permettere di identificare i bambini predisposti alla dislessia prima ancora che imparino a leggere; si potranno inoltre ipotizzare anche possibili misure di prevenzione.

All’origine un disturbo visivo

Un team di scienziati dell’università di Padova, Irccs Medea di Bosisio Parini (Lecco), università Vita-Salute San Raffaele di Milano e università Milano-Bicocca, insieme a colleghi dell’Université Laval del Québec in Canada,  ha identificato per la prima volta una specifica mutazione genetica che è legata al disturbo visivo che causa la dislessia. Una variazione “spia” del rischio. Lo studio è stato pubblicato su Cerebral Cortex.

La percezione del movimento illusorio

Nella dislessia il sistema visivo è deficitario: in particolare, è stato riscontrato che la dislessia è spesso associata a un deficit nell’elaborazione del sistema magnocellulare-dorsale, la via visiva specializzata nell’analisi delle relazioni spaziali e del movimento, anche di quello illusorio. Nessuno studio prima d’ora aveva, però, mai identificato correlati genetici che  potessero portare a un deficit specifico della via magnocellulare-dorsale (M-D) e a un deficit nella percezione del movimento illusorio. Nel nuovo studio è stato dimostrato che la percezione del movimento illusorio è danneggiata in bambini con dislessia evolutiva, escludendo anche – attraverso un confronto con diversi gruppi controllo – che tale deficit visivo sia il semplice effetto della minore abilità di lettura che caratterizza la dislessia.

Una variante genetica 

Per la prima volta sono stati identificati correlati genetici che possono portare a un deficit specifico della via M-D. In particolare, è stato osservato come la delezione (assenza) dell’introne 2 del gene DCDC2, già nota per essere un fattore di rischio generico di dislessia, abbia un effetto sulla via M-D. Questa variante genetica non ha, invece, nessuna influenza sull’altra via visiva principale nota come parvocellulare-ventrale che non è normalmente danneggiata nelle persone dislessiche. Lo studio, inoltre, ha dimostrato come anche adulti senza dislessia, ma che presentano questa specifica variante genetica, mostrano un deficit nella percezione del movimento illusorio. 

 

In breve

PIU’ FACILE LA DIAGNOSI PRECOCE

Per gli studisiosi la ricerca sarà utile in più direzioni: sarà possibile individuare quali bambini siano a rischio per la dislessia ben prima che inizino a leggere; inoltre si potrà allenare la via M-D se deficitaria prima delle scuole elementari, così da diminuire l’incidenza della dislessia.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti