Le polveri sottili e altre sostanze inquinanti: un pericolo per i bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 14/11/2012 Aggiornato il 14/11/2012

Le polveri sottili Pm10 penetrano nell’apparato respiratorio. Insieme ad altre sostanze inquinanti, sono responsabili dei problemi respiratori dei bambini

Le polveri sottili e altre sostanze inquinanti: un pericolo per i bambini

 

Sono le principali responsabili dell’inquinamento atmosferico

Sono tante le sostanze responsabili dell’inquinamento atmosferico e a farne le spese sono soprattutto i bambini.
Le polveri sottili sono particelle atmosferiche, con dimensioni comprese tra 0,1 e 100 micron (le particelle di dimensioni superiori sono meno pericolose perché tendono a precipitare al suolo in tempi brevi). Le polveri sottili Pm 10 rappresentano il particolato con diametro inferiore a 10 micron e sono in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (naso e gola). Di queste, circa il 60% è rappresentato da particelle ancora più piccole dette polveri respirabili (Pm 2,5 con diametro inferiore a 2,5 micron), perché possono penetrare nel tratto inferiore dell’apparato respiratorio dalla trachea (tratto della gola) fino agli alveoli polmonari.
Le fonti principali di polveri sottili sono il riscaldamento domestico e le centrali termoelettriche, le emissioni degli autoveicoli, l’usura degli pneumatici, dei freni e del manto stradale e diversi processi industriali (fonderie, miniere e cementifici).

Provocano infiammazioni del tratto respiratorio e peggiorano disturbi cronici già in corso

Le polveri possono provocare infiammazione e secchezza del naso e della gola; questi fenomeni peggiorano se le particelle hanno assorbito sostanze acide (come il biossido di zolfo e gli ossidi di azoto). Respirare queste polveri non fa che peggiorare malattie respiratorie croniche come asma, bronchite ed enfisema (una malattia che colpisce i polmoni).
Per la particolare struttura della loro superficie, le particelle possono anche assorbire dall’aria sostanze chimiche cancerogene, trascinandole nei tratti respiratori.

Il monossido di carbonio

È un gas inodore e incolore. Il monossido di carbonio è un inquinante particolarmente pericoloso per la salute. Questo gas si lega, infatti, all’emoglobina (la proteina contenuta nei globuli rossi che ha la funzione di trasportare l’ossigeno ai tessuti), interferendo con la corretta ossigenazione delle cellule dell’organismo.

Il benzene

È un idrocarburo immesso nell’aria dagli scarichi dei veicoli. A lungo termine può ridurre la concentrazione di piastrine nel sangue. Inoltre, può indurre una mutazione genetica e, quindi, esercitare un’azione cancerogena.

Gli ossidi di zolfo

Sono gas incolori caratterizzati da un odore acre e pungente. Nelle città, la principale fonte è il riscaldamento domestico. Concentrazioni elevate, tipiche dell’aria pesantemente inquinata, provocano forte irritazione alla gola, ai bronchi (con tosse) e agli occhi.

Gli idrocarburi policiclici aromatici

Questi gas composti da idrogeno e carbonio sono prodotti dai processi di combustione della benzina dei veicoli. Oltre a essere irritanti per gli occhi, possono esercitare un’azione cancerogena a livello dei polmoni, se l’esposizione si prolunga nel tempo.

Gli ossidi di azoto

Si formano in tutti i processi di combustione, in cui la temperatura supera 1.000 °C (per esempio negli scarichi delle automobili o nelle ciminiere industriali). Questi gas sono irritanti per le mucose delle vie respiratorie. Inoltre, tendono a combinarsi con l’emoglobina, rendendola incapace di trasportare l’ossigeno ai vari tessuti. A lungo termine l’esposizione prolungata a questi gas aumenta il rischio di malattie respiratorie e di infezioni a livello polmonare.

In breve

Gli inquinanti nell'aria? Sono molti e anche i bambini li respirano ogni giorno

Le polveri sottili rappresentano sicuramente gli inquinanti più potenti e pericolosi per la nostra salute e in particolare per quella dei più piccoli. Penetrano nell’apparato respiratorio e lo infiammano scatenando reazioni allergiche o andando a peggiorare disturbi cronici come l’asma o il broncospasmo. Ecco un panorama generale di questi silenziosi e spesso invisibili “killer”.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti