Acne: sempre più precoce

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 28/04/2016 Aggiornato il 28/04/2016

L’acne è un fastidioso disturbo della pelle. Di norma, compare con la pubertà, ma ultimamente è presente nei bambini già alle elementari. Vediamo perché e come evitare che lasci segni permanenti

Acne: sempre più precoce

L’ acne colpisce circa l’85 per cento dei giovani. È un disturbo quasi obbligato dell’adolescenza che costringe i ragazzini a convivere con i brufoli. La fascia d’età in cui di solito si comincia a combattere contro l’acne va dagli undici ai diciotto anni e in genere si tratta di forme piuttosto lievi o moderate, che non lasciano strascichi. Ma dai dati presentati di recente dall’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza all’International Congress on Advances in Pediatrics di New York, è emerso che l’acne compare sempre prima. Le prime pustole sul viso si fanno vedere già in terza o quarta elementare. E non si tratta di casi sporadici.

Legata all’impennata degli ormoni

Il direttore dell’Unità di dermatologia dell’ospedale Bufalini di Cesena, Fabio Arcangeli, ha dichiarato che in passato le forme precoci in genere erano legate a precisi disturbi endocrini, mentre oggi si vedono casi di acne anche in preadolescenza, fra i sette e gli undici anni, senza la presenza di patologie sottostanti. E succede soprattutto nelle bambine a causa della pubertà anticipata, che è sempre più frequente. Se, infatti, la tempesta ormonale scoppia prima del previsto, anche l’acne che spesso vi si accompagna finisce per comparire quando si frequenta ancora la scuola primaria.

Non solo un problema estetico

L’acne è, quindi, un disturbo che compare sempre prima e questo fenomeno non va sottovalutato, nemmeno dai pediatri. Può, infatti, avere ripercussioni psicologiche molto pesanti soprattutto se compare in giovanissima età. Perciò è importante una diagnosi precoce e un trattamento adeguato e tempestivo. Trattando subito e correttamente le forme lievi al loro esordio, è possibile evitare che progrediscano.

Come intervenire

Nei primi stadi sono efficaci farmaci locali a base di benzoilperossido e clindamicina, associati. Se, invece, l’acne è molto forte la scelta terapeutica migliore è l’isotretinoina, un farmaco molto efficace che tuttavia presenta effetti collaterali tra cui secchezza della pelle o epistassi. In gravidanza può addirittura causare malformazioni al feto.

 

 

 

 

 
 
 

In breve

COLPITO SOPRATTUTTO IL VISO

L’acne è una malattia infiammatoria della pelle, che colpisce soprattutto il volto. Il processo infiammatorio coinvolge il follicolo pilifero e la relativa ghiandola sebacea e può dipendere da fattori ormonali, ma anche dallo stress.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Beta h-CG che aumentano poco in 8^ settimana: proseguirà la gravidanza?

28/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Una volta visualizzati con l'ecografia l'embrione e il battito del cuoricino non ha più senso continuare a dosare le beta nel sangue, perché il loro andamento a questo punto della gravidanza non è predittivo di nulla.   »

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti