Assenze da scuola: spesso è colpa dell’ansia

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 17/04/2019 Aggiornato il 17/04/2019

Individuata una correlazione tra alti livelli d’ansia e le frequenti assenze da scuola dei bambini

Assenze da scuola: spesso è colpa dell’ansia

Secondo una ricerca inglese pubblicata dai ricercatori della Exeter Medical School sulla rivista medica Child and Adolescent Mental Health, dietro alle molte assenze da scuola potrebbe esserci un problema psicologico. L’ansia è un’emozione che viene vissuta con grande disagio e che, a livelli estremi, può ostacolare le prestazioni di bambini e ragazzi e impedire anche lo svolgimento delle attività quotidiane più semplici, come appunto andare a scuola.

La ricerca inglese

L’ansia nei bambini e nei ragazzi sarebbe un fattore determinante nelle assenze da scuola, più del mal di pancia e del mal di testa: attraverso una comparazione incrociata dei risultati di 11 studi, il team inglese ha classificato la frequenza scolastica sotto diverse categorie: le assenze totali, distinguendo quelle mediche da quelle ingiustificate e dall’assenteismo dovuto a disagi di natura emotiva. La ricerca, svolta da Katie Finning e dai suoi collaboratori, ha evidenziato una forte correlazione tra ansia e assenze da scuola: potenzialmente l’ansia potrebbe essere una delle principali cause dell’incapacità di bambini e ragazzi di andare a scuola e di affrontare un ambiente e delle attività che probabilmente vivono come troppo minacciose e fonti di disagio.

L’ansia causa anche sintomi fisici

Secondo i ricercatori, il personale scolastico e gli operatori sanitari dovrebbero prestare attenzione alla possibilità che l’ansia possa essere alla base della scarsa frequenza scolastica, e che possa causare anche molti sintomi fisici diversi, come mal di pancia, mal di testa e altri disturbi che potrebbero portare i ragazzi ad assentarsi da scuola.

Insegnare ai ragazzi a gestire l’ansia

Questo studio porta a riflettere su quanto sia importante non sottovalutare l’ansia e le numerose conseguenze negative che questa può comportare, fin dalla più tenera età. È fondamentale che chi lavora a stretto contatto con i bambini insegni loro delle modalità per tranquillizzarsi quando provano ansia. Esistono, infatti, numerosi trattamenti che sono molto efficaci e che, quindi, possono consentire di far capire anche agli studenti più giovani che sono in grado di fronteggiare adeguatamente quello che temono.

 

 

 
 
 

Da sapere!

C’è un progressivo abbassamento dell’età in cui si manifestano ansia e depressione. Il 50% dei casi si manifesta tra i 15 ed i 19 anni, e si stima che in modo più o meno grave ne sia colpito il 20 per cento degli studenti della scuola superiore.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti