Calcio: attenzione ai colpi di testa nei bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 03/09/2015 Aggiornato il 03/09/2015

Nei bambini che iniziano a giocare a calcio prima dei 12 anni, i colpi di testa, se ripetuti, potrebbero provocare problemi di memoria da grandi

Calcio: attenzione ai colpi di testa nei bambini

Calcio che passione! Anche da piccoli il gioco del pallone sui campi verdi è una passione che si rincorre con entusiasmo e partecipazione. Ma gli esperti invitano alla cautela perché, seppur amatissimo dalla grande maggioranza dei bambini, il gioco del calcio può rivelarsi pericoloso per il rischio di ripetuti traumi al cranio dovuti ai colpi di testa, ma soprattutto, ai momenti di contrasto durante il gioco.  A lanciare l’allarme è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Jama Pediatrics.

 

Un gioco di contatto

 

I ricercatori, guidati da R. Alba Comstock della Colorado School of Public Health e della University of Colorado (Usa), hanno analizzato i dati raccolti dal 2005 al 2014 su un ampio campione di ragazzi delle scuole superiori americane. Analizzando i calciatori delle squadre maschili e femminili, gli studiosi hanno riscontrato nel calcio maschile 332 traumi rispetto a circa 1,6 milioni esposizioni (vale a dire “occasioni” in una partita 11 più 11), pari a 3 traumi su 10.000, dovuti a colpi alla testa. La cifra era ancora più alta nel calcio femminile, con un tasso di 4,5 traumi su 10.000 provocati da colpi di testa.  

Problemi di memoria

Lo studio ha evidenziato anche che, sia per i ragazzi (68,8%) sia per le ragazze (51,3%), il contatto giocatore-giocatore era la causa di trauma più comune e che, proprio a seguito di ripetuti colpi alla testa, i ragazzi che avevano iniziato a giocare prima dei 12 anni, potevano avere più probabilità di problemi di memoria da adulti.

Casco: sì o no?

Ridimensiona la situazione Attilio Turchetta, responsabile di Medicina dello Sport dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma: “Dai dati in nostro possesso possiamo affermare che le probabilità di traumi (e di conseguenze nel lungo periodo) nel gioco del calcio non è molto diversa da quella che si può verificare in un altro gioco spontaneo tra i bambini o in altri sport come, per esempio, i tuffi. Del resto – prosegue lo specialista – i traumi cranici che si possono verificare durante una partita di pallone non sono necessariamente gravi; anzi, spesso non sono nulla di più di una semplice contusione. No al casco, dunque, altrimenti sarebbe un altro sport”. E quindi, cautela, sì, ma senza esagerare. E soprattutto senza privare i nostri bambini dal piacere di tirare due calci a un pallone.

 

 

 

 
 
 

In breve

 DI SOLITO NON LASCIA CONSEGUENZE

 La concussione, a seguito del colpo alla testa, è caratterizzata da una perdita post-traumatica di coscienza o memoria che dura da qualche secondo ad alcuni minuti. I pazienti affetti da concussione raramente raggiungono gradi profondi di incoscienza.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo di 17 mesi che vuole mangiare solo pane e frutta

04/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Chiara Boscaro

A un bambino che si rifiuta di mangiare la maggior parte dei cibi che gli vengono proposti non deve essere data come alternativa nutrirsi con snack di vario tipo. Bisogna invece rimanere fermi nella decisione di continuare a proporgli solo quanto è giusto assuma per crescere bene.   »

Bimba di due anni che da quando va al nido si ammala spesso (e prima mai)

04/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Ripetute infezioni virali sono lo scotto che i bambini devono pagare quando iniziano a frequentare il nido o la scuola materna. Ma queste malattie non devono preoccupare, ma essere giudicate, oltre che accadimenti normali, anche un allenamento utile allo sviluppo di difese immunitarie efficienti.   »

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Fai la tua domanda agli specialisti