Covid-19: i bimbi si infettano più a casa che a scuola

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 14/12/2021 Aggiornato il 14/12/2021

La scuola è un luogo meno a rischio della casa per l’infezione da Covid-19. I bimbi malati però possono infettare il 30% dei loro famigliari

Covid-19: i bimbi si infettano più a casa che a scuola

Chi teme che le scuola costituisca un luogo a rischio per il Covid-19 dovrà ricredersi. Per i bambini è molto più pericoloso stare a casa che in classe. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un’équipe di ricercatori italiani dell’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics. Se i risultati verranno confermati, dunque, la Dad, ossia la didattica a distanza, potrebbe diventare una possibilità sempre più remota.

Lo studio italiano su 3.000 bambini

Gli autori, guidati da Mauro Calvani, primario della Uoc Pediatria, hanno cercato di capire quali sono i luoghi più a rischio in età infantile, quelli cioè in cui i bambini si ammalano più frequentemente di Covid-19, e se i bimbi sono veicolo di contagio per il resto della famiglia. Per scoprirlo, hanno analizzato i dati della casistica del “walk-in” pediatrico, che era stato aperto lo scorso anno durante la seconda ondata dell’epidemia, proprio presso l’ospedale San Camillo-Forlanini. Complessivamente, hanno preso in considerazione i dati di circa 3mila bambini.

Più rischi a casa

Dall’analisi dei risultati è emerso che la scuola non è un ricettacolo di SARS-CoV-2, come si è sempre pensato. “In seguito a una sospetta esposizione a un soggetto malato, l’infezione viene contratta dai bambini meno frequentemente a scuola che a casa” hanno spiegato gli esperti.

È vero, però, che i bambini, una volta infettati, possono contagiare i loro famigliari. Secondo i calcoli degli autori, tutti i soggetti di età infantile, da quelli della scuola materna a quelli della scuola superiore, riescono a contagiare circa il 30% dei loro familiari. Molto a causa della mancata osservanza delle precauzioni suggerite dagli esperti. “Seppure a conoscenza della contagiosità del bambino, in famiglia non sempre si prendono i provvedimenti atti a ridurre la diffusione della infezione” ricordano i ricercatori.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Alla luce di questi risultati, è importante trasmettere serenità ai propri figli in merito alla frequenza scolastica, anche per non accentuare un’ansia sempre più diffusa in età infantile, invitandoli però a non abbassare mai la guardia. In caso contraggano il Covid-19, vanno tenuti isolati il più possibile, specie se in famiglia ci sono soggetti non vaccinati o fragili.

 

Fonti / Bibliografia

  • Reasons for SARS-CoV-2 infection in children and their role in the transmission of infection according to age: a case-control study | Italian Journal of Pediatrics | Full TextThe locations where children get exposed to SARS-CoV-2 infection and their contribution in spreading the infection are still not fully understood. Aim of the article is to verify the most frequent reasons for SARS-CoV-2 infection in children and their role in the secondary transmission of the infection. A case-control study was performed in all SARS-CoV-2 positive children (n = 81) and an equal number of age- and sex- matched controls who were referred to the S. Camillo-Forlanini Pediatric Walk-in Center of Rome. The results of all SARS-CoV-2 nasopharyngeal swabs performed in children aged < 18 years from October 16 to December 19, 2020 were analyzed. School contacts were more frequent in controls than in cases (OR 0.49; 95% CI: 0.3–0.9), while household contacts were higher in cases (OR 5.09; 95% CI: 2.2–12.0). In both cases and controls, school contacts were significantly less frequent, while on the contrary household contacts seemed to be m...
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