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Il diabete nei bambini è sempre più un’emergenza. Nella sua variante di tipo 1, questo tipo di diabete è una malattia cronica e che necessita di cure urgenti quando si manifesta. Infatti, il problema principale del diabete nei bambini, è che quest’ultimo si manifesta quando il piccolo è già grave.
I possibili rischi
Il diabete nei bambini può provocare gravissimi danni cerebrali e lesioni che possono rivelarsi addirittura fatali. Così esordisce il professor Maghnie, presidente SIEDP e responsabile di endocrinologia clinica all’Ospedale Gaslini di Genova. Uno dei sintomi di esordio del diabete 1 nei bambini, è la chetoacidosi ovvero l’accumulo di corpi chetonici nel sangue proprio perché non viene sintetizzata l’insulina.
La chetoacidosi
La chetoacidosi, dovuta appunto a uno squilibrio della produzione di insulina, è a oggi il principale sintomo tempestivo per individuare il diabete di tipo 1 nei bambini. E, quando si manifesta, la situazione è già molto compromessa. Basti considerare, a tal proposito, che l’edema cerebrale da chetoacidosi si sviluppa dalle 4 alle 12 ore dal ricovero in urgenza e si può presentare anche fino a 24 ore dopo il primo trattamento.
Altri sintomi importanti
Prima di arrivare a un ricovero di urgenza, con tutti i rischi connessi anche per la vita del bambino, è importante fare attenzione ad alcuni segnali anomali, come per esempio: bere e urinare molto, perdere peso, non crescere regolarmente. A tal proposito, proprio da gennaio 2016, è stata programmata una campagna di informazione capillare per sensibilizzare i genitori.
Moltissimi casi under 18
Oggi in Italia, i giovani sotto i 18 anni, a essere colpiti da diabete di tipo1, sono circa 25 mila. Una cifra non irrisoria, se si considerano le conseguenze gravi e la qualità della vita compromessa. Perché quest’ultima sia mantenuta dignitosamente, è importante intervenire sin dai primi esordi della malattia, evitando di trascurare segnali importanti.
Come agire nell’urgenza
Fondamentali, in caso di episodio diabetico nei bambini, è intervenire nelle prime due ore decisive. In questo caso, va affrontata immediatamente la disidratazione attraverso la somministrazione di fisiologica e poi, dopo due ore, si gestisce la questione insulinica con endovena dosata adeguatamente per prevenire edemi cerebrali.
In breve
IMPORTANTE INVESTIRE NELLA RICERCA
Di fronte all’espandersi di alcune patologie tipicamente adulte, anche nell’età infantile molto precoce, è sempre più urgente investire. In ricerca e test genetici, migliorando altresì la qualità della vita dei pazienti attraverso l’uso di farmaci sempre più specializzati ed efficaci.