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In estate viene spontaneo dare da bere spesso ai piccoli, perché li si vede sudare e perdere liquidi. Lo stesso problema, cioè il rischio disidratazione nei bambini, esiste anche in inverno, pur non essendo così evidente.
Le basse temperature aumentano i pericoli
La disidratazione è un meccanismo naturale del corpo umano. Come spiega il professor Alessandro Sartorio, membro del Comitato scientifico Acqua Panna e primario della Divisione di malattie metaboliche e auxologia presso l’Istituto auxologico italiano: “Se è vero che il caldo influenza la perdita di liquidi e sali minerali dal nostro corpo, di conseguenza l’equilibrio idrico, anche il freddo incide su questo delicato meccanismo. Alle basse temperature si corre il rischio di una disidratazione dovuta al fatto che il freddo riduce lo stimolo della sete e stimola l’eliminazione di acqua attraverso le urine”.
I bambini sono più esposti
Il rischio disidratazione è ancora più elevato nei bambini perché loro, in proporzione, devono bere di più degli adulti. “L’acqua ha un ruolo essenziale nello sviluppo del loro organismo” sottolinea il professor Sartorio “dal momento che il loro senso della sete non è ancora maturo, è particolarmente importante controllare la quantità di liquidi e la frequenza con cui bevono. Anche perché, quando compare il senso della sete, questo rappresenta già un segno di inadeguata idratazione”.
Attenzione all’attività sportiva
Oltre al freddo in sé, ad aggravare il rischio disidratazione nei bambini ci sono anche le attività sportive e il gioco all’aria aperta, che fanno perdere ulteriori liquidi all’organismo.
Farli bere di più
“Nei bambini il consumo di acqua deve essere più elevato” conclude Sartorio “purtroppo frequentemente resta troppo limitato, spesso per una mancata educazione al consumo adeguato di acqua. Poiché sono spesso in movimento, è importante offrire loro spesso da bere acqua non troppo fredda per mantenere un corretto equilibrio di liquidi”. Sono da evitare invece le bibite zuccherate, accusate di favorire l’obesità, e gli energy drink, che contengono sostanze troppo eccitanti per i bambini.