Aumenta il numero dei giovani che iniziano a fumare e si abbassa l’età in cui i ragazzi scoprono il fumo. In base ai dati dello studio HBSC ((Health Behaviour in Schoolaged Children – Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) è emerso che l’incremento del fenomeno si verifica soprattutto tra gli 11 e i 13 anni ed è soprattutto tra i 13 e i 15 che i ragazzi provano il fumo. All’inizio c’è una prevalenza dei maschi sulle femmine, mentre dai 15 anni non si evidenziano differenze di genere.
Uno studio mondiale ogni quattro anni
L’HBSC è uno studio internazionale che si svolge ogni quattro anni in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). I dati si riferiscono alla ricerca del 2010 che ha coinvolto 43 Paesi e circa 77.000 ragazzi tra gli 11 e i 15 anni.
20 minuti a favore della salute
A fronte di quest’emergenza giunge ora la notizia secondo cui bastano 20 minuti di attività fisica al giorno per aiutare i ragazzi a togliersi il vizio del fumo. È quanto afferma uno studio condotto in West Virginia (Usa), uno degli Stati con maggiore prevalenza di fumatori, dal Cdc di Atlanta, e pubblicato dal Journal of Adolescent Health. I ricercatori hanno monitorato 233 studenti di 19 licei del West Virginia, dove il 13 per cento dei minorenni fuma. Alcuni soggetti seguivano un programma per smettere di fumare insieme a uno sul fitness, altri solo il programma sul fumo e altri ancora solo una lezione breve sui danni delle sigarette. Tutti i partecipanti del primo gruppo, hanno riportato gli autori della ricerca, sono riusciti ad aumentare la loro attività fisica, ma solo quelli che sono riusciti a prolungare con costanza l’attività sportiva per 20 minuti al giorno sono stati anche in grado di diminuire il numero di sigarette fumate.
In breve
I DANNI DEL FUMO
20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Gli organi colpiti dal fumo di tabacco sono molteplici, ma l’apparato broncopolmonare e quello cardiovascolare sono i più bersagliati. Il “Center for Disease Control and Prevention” (CDC) degli Usa ha identificato 27 malattie fumo-correlate. La gravità dei danni fisici dovuti all’esposizione (anche passiva) al fumo di tabacco è direttamente proporzionale all’entità complessiva del suo abuso. Più precisamente sono determinanti:
– età di inizio
– numero di sigarette giornaliere
– numero di anni di fumo
– inalazione più o meno profonda del fumo
(fonte: Ministero della Salute)