La scuola gli fa venire il mal di testa? Non è (sempre) una scusa

Patrizia Masini A cura di Patrizia Masini Pubblicato il 19/09/2019 Aggiornato il 12/09/2024

Difficile a credersi ma sembra che sia propro così: la scuola fa venire il mal di testa. Non a tutti i bambini e non sempre, ma più spesso di quanto si creda.

La scuola gli fa venire il mal di testa? Non è (sempre) una scusa

La scuola fa venire il mal di testa. Il piccolo si lamenta spesso di avere l’emicrania? Forse non è una scusa per restare a casa da scuola. La cefalea d’autunno esiste. È provato scientificamente. Lo rivela uno studio condotto al Nationwide Children’s Hospital di Columbus, in Ohio (Stati Uniti) da una pediatra, che ha notato un aumento dei casi di cefalea in bambini e ragazzi in concomitanza con la ripresa delle lezioni.

Ritmi più intensi

L’analisi di 1.300 casi arrivati alla clinica statunitense ha confermato che il disturbo è più frequente in autunno. Il motivo principale è il cambiamento di abitudini: il ritorno alla routine invernale porta con sé ritmi quotidiani più intensi e tante attività, sportive e non, che riempiono il tempo libero. Ecco perché spesso i bambini riferiscono che la scuola fa venire il mal di testa (e magari non vengono creduti). Confrontati con le lunghe dormite estive e la libertà di orari delle vacanze, il ritorno alla routine può provocare nei piccoli un carico di ansia e stress che si manifesta con profondi e frequenti attacchi di cefalea.

Anche dopo le vacanze di Natale

La prova che la scuola fa venire il mal di testa viene anche da un altro dato: l’aumento dei casi al rientro dalle vacanze natalizie. Gli esperti consigliano, dunque, ai genitori di imporre ai figli un ciclo sonno-veglia regolare, andando a coricarsi presto in settimana ed evitando di restare a letto a oltranza nel weekend, cenare presto, evitare l’utilizzo di tablet e computer dopo cena, non esagerare con gli impegni extrascolastici, come sport e corsi supplementari.

Quando serve il pediatra

Spesso queste misure sono sufficienti a risolvere il problema. Tuttavia in caso di cefalea primaria, ossia che non dipende da malattie ma da una predisposizione genetica, cambiare lo stile di vita può non essere sufficiente. Se il bambino o il ragazzo ha più di 3 attacchi al mese, è bene chiedere consiglio al pediatra. Oltre a modificare le abitudini dannose, può essere opportuno rivolgersi a un centro specializzato. Spesso occorre anche un supporto psicologico perché la tensione nervosa è una componente rilevante nella comparsa delle crisi.

 

 

 
 
 

Da sapere

ATTENZIONE ANCHE A QUESTI SINTOMI

La manifestazione più frequente è l’emicrania, spesso molto forte e associata ad altri sintomi, come mal d’auto o dolori addominali ricorrenti. La cefalea tensiva, invece, è meno comune e spesso non incide sulle attività quotidiane come succede con l’emicrania.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

IgG positive IgM negative: immune o no alla toxoplasmosi?

04/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

IgG positive IgM negative emerse dal toxotest esprimono che la toxoplasmosi è stata contratta in passato, assicurando un'immunità nei confronti dell'infezione.   »

Vaginosi batterica da Gardnerella: che fare?

01/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Francesco De Seta

Prima di tutto, per essere sicuri che un'infezione vaginale sia dovuta alla Gardnerella occorre eseguire un vetrino con colorazione di gram perché il tampone con la coltura non serve per individuare questo batterio. Dopodiché, se confermato il sospetto, il medico può prescrivere un antibiotico ad hoc....  »

Pillola contro l’endometriosi: l’Augmentin e il Brufen ne diminuiscono l’efficacia?

01/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

È improbabile che l'amoxicillina+acido clavulanico (Augmentin) e l'ibuprofene (Brufen) interferiscano sull'azione dei contraccettivi orali assunti sia contro l'endometriosi sia a scopo anticoncezionale.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti