Pipì a letto per 2 bambini su 10

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 21/06/2019 Aggiornato il 25/06/2019

Molti bambini fanno ancora la pipì a letto: per l’esattezza, un milione 200 mila, tra i 5 e i 14 anni, soffrono di enuresi notturna. Ecco come risolvere il problema

Pipì a letto per 2 bambini su 10

Continuare a fare la pipì a letto può avere effetti negativi sulla crescita serena del bambino e anche sul benessere di mamma e papà: secondo dati della Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale), soffre di enuresi notturna il 10-20% di bambini all’età di 5 anni, il 5-10% a 10 anni e il 3% tra i 15 e i 20 anni.

Enuresi primaria e secondaria

Si parla di enuresi quando l’uscita involontaria di urina durante il sonno si verifica più di una volta al mese. In particolare, l’enuresi primaria indica che, all’età di 5 o 6 anni, il bambino non ha ancora acquisito il controllo sfinterico, mentre nel caso dell’enuresi secondaria il piccolo ha già tolto il pannolino, ma dopo qualche tempo ricomincia a bagnare il letto.

Poche certezze sulle cause

Il motivo per cui molti bambini fanno ancora la pipì a letto non è ancora ben noto. Di fatto due bambini su tre non vengono diagnosticati e il 60% non viene sottoposto a visita pediatrica, così oltre 700mila non sono presi in carico per questo problema. La diagnosi si avvale di semplici strumenti, come il calendario delle notti bagnate/asciutte e il diario minzionale.

Importante intervenire presto

Eppure riconoscere presto il problema è importante affinché a terapia sia più efficace: infatti, malgrado il problema della pipì a letto tenda a ridursi con la crescita, permane in età adulta nello 0,5-1% dei casi. Inoltre l’enuresi comporta gravose ripercussioni sull’autostima del bambino, con sensi di colpa, calo della resa scolastica e limitazioni della vita relazionale; rappresenta, infine, un fattore di rischio di incontinenza in età adulta (700mila adulti ne soffrono e molti proprio a causa di un mancato riconoscimento del problema da piccoli).

I consigli per i genitori

È importante tranquillizzare il bambino, senza sgridarlo (l’atteggiamento punitivo è controproducente), rassicurarsi sul fatto che il problema può essere affrontato e risolto, superando alcuni preconcetti che spesso portano a sottovalutare il disturbo o a non dichiararlo per vergogna; infine creare un rapporto di fiducia e alleanza con il pediatra, coinvolgendolo nel percorso di diagnosi e cura.

 
 
 

Da sapere!

Determinante è il contributo della scuola, con iniziative di informazione delle famiglie e la promozione di buone abitudini, come consentire al bambino di bere o recarsi in bagno nel corso delle lezioni.

 

 

Fonti / Bibliografia

  • Home - SIPPS  La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) ha una lunga e gloriosa tradizione. Se si vuole, come è d’uso, ricollegarla alla Fondazione di Nipiologia, ha ormai raggiunto un secolo di vita. Come associazione scientifica indipendente ha una storia un po’ più breve, circa 60 anni, che si ricollega a quella della Società …
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti