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Alcuni genitori lo considerano una sorta di panacea in grado di guarire tutti i mali e non appena il bambino ha un po’ di tosse ricorrono subito all’aerosol. Altri, invece, lo snobbano, considerandolo un trattamento poco efficace. Non deve stupire: attorno all’ aerosolterapia esiste molta confusione, spesso anche fra i pediatri. Proprio per fare chiarezza, FederAsma e Allergie Onlus insieme, a IAR (Accademia Italiana di Rinologia), SIAIP (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica) e SIMRI (Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili), hanno deciso di pubblicare il “Position Paper sull’ aerosolterapia in età pediatrica: i benefici, il ruolo del medico per il paziente, gli strumenti, in una corretta terapia inalatoria”, grazie al contributo non condizionato di Chiesi Italia.
Una cura sempre più precisa
L’ aerosolterapia è una cura antica, ma nel tempo si è evoluta moltissimo, tanto che oggi abbiamo a disposizione strumenti, accessori e modi d’uso differenti. “Se un tempo questa metodica era più approssimativa, oggi è molto più precisa. Occorre, dunque, sapere quale strumento utilizzare a seconda della situazione e sapersi orientare correttamente nella scelta” conferma il professor Giorgio Piacentini, presidente della SIMRI.
Tanti strumenti diversi
In linea di massima, nelle malattie delle alte vie respiratorie occorre ricorrere a device che producono molecole più grandi, mentre in quelle delle basse vie respiratorie servono particelle di dimensioni ridotte, capaci di penetrare in profondità anche nelle vie più piccole. “Per esempio, il boccaglio è indicato per la rinite, mentre la mascherina è utile nelle bronchiti. Per le infiammazioni limitate al naso si possono usare le docce nasali” spiega il dottor Alberto Macchi, presidente della IAR.
A ogni età la sua cura
Anche i farmaci da utilizzare variano a seconda dei casi. Per esempio, la tosse secca migliora con l’utilizzo di una soluzione fisiologica, mentre la rinite può essere trattata con una soluzione fisiologica ipertonica o con prodotti appositi per decongestionare, tenendo però presente che i decongestionanti sono sconsigliati sotto i 12 anni. Per quali ragioni è fondamentale tenere conto anche dell’età nella prescrizione dell’aerosolterapia? “Perché una stessa malattia assume forme e caratteristiche diverse in relazione all’epoca in cui si manifesta. Anche le cure per una stessa patologia vanno calibrate in relazione all’età del soggetto colpito” risponde il professor Gian Luigi Marseglia, Presidente della SIAIP.
Da sapere!
L’aerosolterapia può essere una grande alleata se usata correttamente: permette di evitare la via orale e quella iniettiva, rifiutate da molti bambini; è molto localizzata e mirata al bersaglio; riduce gli effetti collaterali sistemici e rinforza la fisiologica barriera di difesa.