5 strategie contro obesità infantile e disturbi alimentari

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 17/10/2016 Aggiornato il 17/10/2016

Basterebbero solo 5 strategie per arginare due problemi sempre più diffusi tra i giovani e perfino tra i bambini. Ecco di che cosa si tratta

5 strategie contro obesità infantile e disturbi alimentari

Nonostante campagne informative, allarmi, iniziative di sensibilizzazione, ancora oggi l’obesità infantile e i disturbi alimentari, come anoressia e bulimia, sono problematiche ampiamente diffuse fra bambini e adolescenti. Per questo, nelle ultime guide pubblicate sulla rivista Pediatrics, l’American Academy of Pediatrics (che riunisce i pediatri americani) ha indicato 5 strategie mirate sia ai genitori sia ai medici. In realtà, le 5 strategie fornite dagli esperti statunitensi non sono valide esclusivamente in presenza di obesità infantile e di disturbi alimentari, ma sono utili per tutti i giovani. Ecco perché mamme, papà e pediatri dovrebbero tenerne sempre conto. In particolare, sono 5 le strategie che potrebbero aiutare a prevenire e gestire eventuali problematiche.

Niente diete

Innanzitutto, è importante che i genitori ma anche i medici non incoraggino in alcun modo bambini e ragazzi a seguire delle diete. È vero che devono insegnare loro a mangiare correttamente, trasmettendo i principi di un’alimentazione sana. Questo non significa, però, che devono ossessionarli con nutrienti, calorie, grassi. E nell’eventualità in cui i giovani mostrino la volontà di dimagrire e mettersi a dieta non devono assecondarli. “Prove scientifiche dimostrano sempre più che per gli adolescenti, la dieta non è una buona cosa. Gli adolescenti che fanno la dieta in futuro hanno un maggiore rischio di sovrappeso. Inoltre, regimi alimentari rigidi e conteggio delle calorie possono privarli dell’energia di cui hanno bisogno e portare a sintomi di anoressia nervosa, che può anche diventare pericolosa per la vita” spiegano gli autori dello studio.

Niente discussioni sul peso

In secondo luogo, è essenziale evitare commenti, giudizi e discussioni sul peso corporeo, non solo del ragazzo, ma anche di altre persone e il proprio. I giovani non devono crescere con l’idea che l’aspetto fisico sia determinante per la felicità. È giusto che imparino ad amarsi e a rispettare il proprio corpo, e il peso non deve diventare fonte di preoccupazione né di controllo costante.

Mangiare insieme

I pasti dovrebbero essere un momento di convivialità da vivere con la famiglia. Mettersi insieme a tavola e condividere questo momento aiuta bambini e ragazzi ad apprendere una corretta educazione alimentare e a muoversi di più, ma non per non ingrassare o dimagrire, bensì per aumentare il proprio benessere.

No alle derisioni

Se il ragazzo si piace poco, è in lieve sovrappeso, ha abitudini alimentari poco sane non va assolutamente deriso. Sottovalutare le sue difficoltà o farne oggetto di scherno, rischia di peggiorare la situazione.

Invogliarli a fare sport

Gli adulti hanno anche il delicato compito di incoraggiare i giovani ad avere uno stile di vita attivo e a praticare sport. Senza forzarli però: insistere è controproducente. Bambini e ragazzi, infatti, devono muoversi non perché si sentono in obbligo, ma perché hanno compreso che è il modo migliore per stare bene con se stessi e con gli altri.

 

 

 
 
 

In breve

L’IMPORTANZA DEL BUON ESEMPIO

Mamma e papà non devono dimenticare che per contrastare il fenomeno dell’obesità infantile e dei disturbi alimentari il loro esempio è fondamentale. Devono essere i primi a consumare pasti sani, a muoversi e a non mostrarsi ossessionati dal peso e dalla forma fisica.

 

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