Si chiama EPHX2 e, secondo uno studio americano condotto da The Scripps Research Institute (Tsri) di La Jolla (California), è il gene responsabile di uno dei più drammatici disturbi del comportamento alimentare: l’anoressia. Secondo questo multistudio, che ha coinvolto oltre 24 centri di ricerca nel mondo, questo gene fornirebbe alle cellule il codice per sintetizzare un enzima che regola il metabolismo del colesterolo: nelle persone colpite da anoressia questo gene si trova spesso mutato. I ricercatori ritengono di essere sulla strada giusta per scoprire la predisposizione a questa malattia perché il gene in questione è importante per regolare il colesterolo e le anoressiche – nonostante digiunino – hanno spesso questo valore alto. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Molecular Psychiatry.
Coinvolte oltre 3.000 donne
I ricercatori hanno ripetuto uno studio genetico ad ampio spettro su vari campioni di donne (oltre 1.200 donne malate di anoressia e quasi 2mila sane), al termine del quale è stato isolato il gene EPHX2 che fornisce alle cellule il codice per sintetizzare un enzima che regola il metabolismo del colesterolo. Nelle persone colpite da anoressia questo gene è risultato spesso mutato.
Una malattia in drammatico aumento
L’anoressia è una malattia diffusa soprattutto tra le donne e le ragazze (la fascia di età più a rischio è 14-20 anni), ma ultimamente sta colpendo anche le bambine. Si tratta della malattia psichiatrica con la maggiore mortalità ed è legata a fattori sia culturali, sociali e familiari, sia allo stress e alle difficoltà legate alla pubertà. L’anoressia nervosa è una malattia grave alla quale sono generalmente associati altri disturbi psichiatrici e complicanze mediche.
In breve
TANTE CONSEGUENZE SULLA SALUTE
Le conseguenze dell’anoressia possono essere numerose: insonnia, caduta dei capelli, stanchezza, blocco delle mestruazioni, indebolimento delle ossa, cali di pressione. La forte denutrizione può avere anche esiti fatali.
 

 
   
   
   
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