Brutti voti? Più sale iodato ai bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 05/11/2015 Aggiornato il 05/11/2015

Il sale iodato e il consumo di cibi ricchi di iodio aiutano lo sviluppo del cervello e migliorano le prestazioni scolastiche dei bambini

Brutti voti? Più sale iodato ai bambini

Il sale iodato aiuta il cervello dei bambini: lo rivela Dominique Van Doorne, endocrinologa e segretaria scientifica di Atta-Lazio Onlus, che ha di recente ricordato come il sale arricchito di iodio sia importante per lo sviluppo dei piccoli e incida sul loro rendimento scolastico.

Favorisce lo sviluppo cognitivo

Secondo la specialista, le ricerche dimostrano che dove c’è un buon consumo di sale iodato il quoziente intellettivo (un valore numerico che misura lo sviluppo cognitivo di una persona attraverso test standardizzati) ne risente in positivo, concludendo che il sale iodato aiuta il cervello dei bambini. In particolare, uno studio statunitense ha misurato il QI di alcuni bambini confrontandolo con i consumi di questa sostanza: i risultati dimostrano che il livello cognitivo è migliore nelle aree dove si consuma più sale iodato.

Fondamentale per la tiroide

Lo iodio è un componente fondamentale per l’ormone tiroideo, importante per lo sviluppo del sistema nervoso del feto e del bambino. In presenza di carenze, la tiroide funziona “a rilento”, compromettendo tante abilità importanti per le performance quotidiane dei piccoli. Al contrario, in presenza di dosi quotidiane adeguate, è dimostrato che il sale iodato aiuta il cervello dei bambini.

Attenzione al deficit nei bambini

I dati parlano chiaro: il 50% della popolazione italiana che non usa sale iodato ha una lieve carenza di iodio. Il deficit di iodio continua a essere la causa del gozzo e dei disturbi correlati, che colpiscono il 12% degli italiani. Nei bambini, inoltre, un insufficiente apporto è causa di deficit intellettivi, neuro-psicomotori e della crescita perché lo iodio è indispensabile per lo sviluppo del sistema nervoso centrale, per l’accrescimento e per l’equilibrio del metabolismo. L’ipotiroidismo fetale è piuttosto diffuso. Per un adulto, la dose di iodio raccomandata è di 150 microgrammi al giorno, per i ragazzi 130 microgrammi e per i bambini 100 microgrammi. Durante la gravidanza e l’allattamento il fabbisogno giornaliero sale a 200 microgrammi.

Evitare carenze in gravidanza

È fondamentale, quindi, che specialmente in gravidanza le donne assumano sale iodato e cibi naturalmente ricchi di iodio e che questa abitudine sia trasmessa al bambino una volta nato, mettendo in tavola alimenti come pesce, crostacei, latte, yogurt, formaggi e burro. Gli esperti sostengono che un pizzico di sale iodato ha lo stesso effetto di una porzione di pesce. 

 

 

 

 
 
 

lo sapevi che?

 Alcuni alimenti come spinaci, cavoli, soia, mandorle, ravanelli, pinoli, nocciole e arachidi bloccano l’assunzione di iodio da parte dell’organismo e riducono la capacità della tiroide di regolarne il metabolismo.

 

 

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