Celiachia: un rischio anche per chi è obeso?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/08/2015 Aggiornato il 18/08/2015

Anche i bambini in sovrappeso potrebbero soffrire di celiachia. Ecco come affrontare la situazione

Celiachia: un rischio anche per chi è obeso?

Quando si pensa a un bambino che soffre di celiachia ci si immagina un bimbo gracile, magro, quasi malnutrito. E, invece, non è affatto detto che sia così. Anche i bimbi in sovrappeso, se non addirittura obesi, potrebbero presentare un’intolleranza permanente al glutine. A dirlo è uno studio condotto da un team di ricercatori italiani, del Dipartimento di Pediatria dell’Università La Sapienza di Roma, pubblicato sul Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition,

 

Alla ricerca degli anticorpi specifici

 

La ricerca ha coinvolto oltre 1.500 bambini, valutati dai medici del centro di dietologia e nutrizione pediatrica dell’università la Sapienza di Roma, perché avevano un peso superiore alla norma. Non solo. Gli autori volevano individuare anche una possibile relazione fra peso corporeo e celiachia e perciò li hanno sottoposti agli esami usati comunemente per la diagnosi di questa malattia, in particolare la ricerca degli anticorpi anti-transglutaminasi, tipici della celiachia, e la biopsia intestinale.

Una percentuale rilevante

Dall’analisi dei risultati è emerso che 17 bambini sui circa 1.500 presi in esame effettivamente soffrivano di celiachia. Non si tratta di un numero trascurabile. Corrisponde, infatti, a oltre l’1% del totale, la stessa prevalenza che si registra nella popolazione italiana. “Lo studio ci ha permesso di comprendere che il morbo celiaco possa associarsi anche in maniera diffusa nella popolazione pediatrica in sovrappeso” ha spiegato spiega la Raffaella Nenna, pediatra e principale autrice della ricerca.

Come intervenire

Ma come si può intervenire in presenza di celiachia associata a obesità? Seguire una dieta priva di glutine non basta. È fondamentale per impedire i sintomi della celiachia, ma non sempre sufficiente per ottenere anche un dimagrimento. Del resto, spesso i prodotti per celiaci contengono una quota maggiore di grassi, proteine e zuccheri.  Ecco perché è necessario che il bambino sia seguito da un nutrizionista che abbia competenze specifiche in questo campo e affrontare nel modo corretto entrambe le malattie.  “In caso di intolleranza al glutine, è bene impostare una dieta corretta e ad hoc con l’aiuto di un nutrizionista” ha aggiunto l’esperta.

 

 

 
 
 

In breve

ATTENZIONE AI SINTOMI ANOMALI

Questo studio ha evidenziato che la celiachia può avere sintomi “anomali”. Se nella maggior parte dei caso provoca diarrea, costipazione, gonfiore e dolore addominale, ritardo della crescita, talvolta può manifestarsi con una stanchezza immotivata o frequente, irritabilità e scarsa capacità di attenzione.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti