Colazione: serve davvero?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 07/10/2014 Aggiornato il 07/10/2014

Saltare la colazione potrebbe essere meno dannoso del previsto, soprattutto per quanto riguarda la linea. Ecco perché

Colazione: serve davvero?

Chi al mattino è sempre di corsa o ha lo stomaco chiuso, forse, potrà trarre un respiro di sollievo. Infatti, sebbene gli esperti ci ripetano da anni che la colazione è uno dei pasti più importanti della giornata e che, per questo, non andrebbe mai saltata, la verità potrebbe essere un’altra. Questo perlomeno è quanto suggerisce un recente studio, condotto da un team di ricercatori inglesi, dell’Università di Bath, e pubblicato sul The American journal of clinical nutrion.

Resta un pasto fondamentale

La colazione è un pasto importante, tanto quanto pranzo e cena. Al mattino, infatti, l’organismo è a digiuno da molte ore ed è, quindi, senza carburante. Mangiando si forniscono al corpo e al cervello le sostanze e l’energia delle quali hanno bisogno per affrontare la giornata. Saltare la colazione non significa, però, solo ridurre l’efficienza fisica e intellettuale, ma anche favorire il soprappeso. Senza colazione, infatti, si arriva eccessivamente affamati a pranzo: così a mezzogiorno si mangia troppo e male.

Uno studio durato sei settimane

La ricerca ha riguardato un gruppo di uomini e donne di età compresa fra i 21 e i 60 anni. Metà di loro è stata invitata per sei settimane a saltare la colazione, mentre metà a fare un primo pasto completo, come da linee guida. All’inizio, durante e al termine dello studio, i ricercatori hanno analizzato le condizioni di salute dei partecipanti, in particolare il peso corporeo, il livello di zuccheri (glicemia) e di colesterolo nel sangue, il metabolismo. Inoltre, li hanno invitati a rispondere a una serie di domande riguardanti il proprio stato di benessere ed energetico.

Nessuna variazione di peso

Dall’analisi dei risultati è emerso che la colazione non è così importante come si pensa. Infatti, i partecipanti che non l’hanno fatta non sono aumentati di peso. Non solo. Non presentavano nemmeno alterazioni significative del livello energetico e del metabolismo. Inoltre, si è visto che le persone che hanno mangiato al risveglio tendevano ad avere un bilancio energetico in pari: in pratica introducevano lo stesso numero di calorie che poi bruciavano (circa 500). Ecco perché gli studiosi hanno concluso che fare o non fare il primo pasto della giornata non fa molta differenza.

Gli esperti sono scettici

In realtà, il mondo scientifico è piuttosto perplesso da questi risultati. Innanzitutto, perché lo studio è durato troppo poco e ha incluso un numero basso di partecipanti. Inoltre, perché la colazione non ha valenza sulla linea. “È importante perché limita le fluttuazioni glicemiche, che sono dannose, mantenendo la glicemia costante e influendo positivamente sul metabolismo. E anche nel caso del trial di Bath la risposta glicemica di chi faceva colazione si è dimostrata migliore” ha spiegato Andrea Ghiselli, ricercatore del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura) di Roma.

In breve

COME DEVE ESSERE QUELLA IDEALE

La prima colazione ideale prevede una quota di carboidrati complessi (contenuti in cereali, pane e biscotti), una di carboidrati semplici (presenti in marmellata, miele e frutta)  e una di vitamine (abbondanti in frutta, soprattutto intera). Anche il latte è importante: fornisce calcio, vitamina A e si combina bene ai cereali. 

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