Disturbi alimentari: tutta colpa delle abitudini dei genitori?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 05/12/2013 Aggiornato il 05/12/2013

Un recente studio dimostra che i disturbi alimentari sono più comuni nei ragazzi cresciuti in una famiglia con scorretti comportamenti a tavola 

Disturbi alimentari: tutta colpa delle abitudini dei genitori?

L’alimentazione che seguono mamma e papà non è importante solo per la loro salute. Può anche contribuire a prevenire o meno la comparsa di disturbi alimentari, come anoressia e bulimia, nei loro figli. È quanto suggerisce uno studio condotto da un gruppo di ricercatori inglesi, dell’università di Loughborough, e pubblicato sul Journal of Adolescent Health.

Una ricerca su 500 ragazzi

Lo studio ha riguardato oltre 500 ragazzi, di età compresa tra i 13 e i 15 anni, alcuni dei quali soffrivano di disturbi alimentari. Gli autori hanno invitato loro e i loro genitori a compilare dei questionari e dei diari sull’alimentazione seguita da tutta la famiglia e sulle abitudini a tavola dei vari membri, fin dalla prima infanzia. Quindi, hanno controllato il peso e l’altezza dei giovani.

Più a rischio chi ha genitori troppo attenti a tavola

Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso che l’atteggiamento di mamma e papà nei confronti del cibo influenza moltissimo il rapporto fra adolescenti e alimentazione. I ragazzi più a rischio di problemi alimentari sono risultati quelli con genitori eccessivamente attenti a tavola, che fin da quando erano piccoli impedivano loro di mangiare, controllandoli in maniera scrupolosa. Fra le ragazze, le più soggette ad anoressia e disturbi alimentari erano quelle forzate dalla famiglia, già dai primi anni di vita, a mangiare di più di quanto avrebbero voluto. 

Mai “costringere” a mangiare

Gli autori hanno spiegato che spingere i piccoli a mangiare controvoglia, magari ricorrendo a escamotage o a ricatti psicologici, è controproducente. Frasi come “non puoi alzarti finché non hai finito le verdure” oppure “se non mangi la frutta non puoi guardare la tv” non sono consigliabili. Infatti, in questo modo si crea un alone negativo nei confronti dei pasti, che condiziona l’atteggiamento dei bambini. Alcuni possono arrivare a modificare il proprio senso di sazietà e, una volta adolescenti, a sviluppare disturbi alimentari.

Niente ansia ai pasti

Mamma e papà dovrebbero trasformare il momento dei pasti in un momento sereno, in cui tutta la famiglia condivide pensieri ed emozioni. È importante coinvolgere i figli nella preparazione delle pietanze, spiegare loro cosa contengono i vari cibi e come possono essere cucinati. È bene proporre cibi sani e vari, senza però insistere troppo sulle quantità: l’organismo dei bimbi è perfettamente in grado di regolarsi: quindi, se non desiderano mangiare di più, non intestardirsi. 

In breve

È CONSIGLIABILE CHIEDERE AIUTO

Se il ragazzo soffre di disturbi alimentari, è bene che i genitori chiedano aiuto a un esperto. In questo modo possono affrontare e gestire il problema nel migliore dei modi. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti