Il bambino beve a sufficienza? Attenzione ora che fa meno caldo

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 08/09/2020 Aggiornato il 08/09/2020

È normale che quando le temperature scendono i piccoli avvertano meno lo stimolo della sete. Il bambino beve a sufficienza solo se gli vengono offerti liquidi prima che lui stesso li chieda

Il bambino beve a sufficienza? Attenzione ora che fa meno caldo

Fino a pochi giorni fa i bambini giocavano in spiaggia, correvano nei prati in montagna e in città con un clima caldo: ovvio che sudassero molto e che domandassero spesso da bere. Adesso, però, le temperature stanno calando e i piccoli avvertono meno lo stimolo della sete. Non per questo, però, l’apporto di liquidi deve diminuire: se il bambino beve a sufficienza la sua memoria è più attiva, i processi cognitivi più veloci, il sistema di difesa dell’organismo funziona a dovere. Anche con il clima più fresco, insomma, è importante essere sicuri che il piccolo assuma abbastanza liquidi, proponendogli da bere prima che lo chieda.

Se chiede da bere è già tardi

Quando un bambino avverte lo stimolo della sete e domanda da bere ai genitori, è già soggetto a un principio di disidratazione. Se la percezione della sete viene ulteriormente rimandata o se a questa si aggiungono malattie con disturbi come febbre, vomito o diarrea, si può verificare una vera emergenza clinica. La febbre provoca infatti aumento della sudorazione, mentre la diarrea e il vomito causano perdita di liquidi da parte dell’organismo. I bambini, che hanno una maggior componente di liquidi nell’organismo, corrono più degli adulti il rischio di disidratazione.

I sintomi nei bambini

I bambini che bevono troppo poco per le loro esigenze risultano nervosi e irritabili, hanno la pelle secca, sono perfino più facilmente soggetti a disturbi delle vie respiratorie. Le mucose del naso e della bocca, infatti, si disidratano e non riescono a trattenere efficacemente i germi che penetrano dall’esterno. I piccoli che non bevono liquidi a sufficienza sono anche meno concentrati a scuola e nel gioco e possono avere problemi cognitivi, come dimostra una ricerca uscita di recente su Annuals of Nutrition and Metabolism.

Quando il bambino beve a sufficienza

La regolare idratazione è invece la base per il benessere fisico e mentale dei più piccoli. Il fabbisogno idrico giornaliero varia in base alla fascia d’età: secondo la Società italiana di pediatria preventiva e sociale,  il bambino beve a sufficienza se assume è 1,4 litri da 4 a 6 anni, quindi 1,8 litri da 7 a 10 anni. Nella prima adolescenza il fabbisogno aumenta, arrivando a 2 litri nella prima adolescenza. È maggiore, a qualunque età, in proporzione alle perdite legate alla sudorazione per attività sportiva o febbre, alla presenza appunto di vomito o diarrea che causano perdite di liquidi. Anche le condizioni ambientali possono favorire una leggera disidratazione: il clima surriscaldato e secco delle aule scolastiche aumenta la traspirazione. Eppure troppi bambini passano anche tre-quattro ore al giorno senza assumere un sorso d’acqua. Una ricerca condotta qualche anno fa negli Stati Uniti, presso la Harvard School of Public Health, analizzando la concentrazione delle urine di alunni e studenti ha provato che solo nelle metà dei casi un bambino beve a sufficienza.

Anticipare il senso della sete

È quindi essenziale che i genitori propongano al figlio liquidi ben prima che sia lui a chiederlo. Altrettanto importante è educarlo a bere regolarmente, nel corso della giornata, anche quando si deve gestire autonomamente, come succede a scuola. Va sempre preferita l’acqua, possibilmente fresca e non ghiacciata. Succhi, frappè o frullati non sono proibiti, ma sono molto ricchi di zuccheri e possono apportare dalle 45 alle 60 calorie per mezzo bicchiere. Vanno quindi considerati alimenti, più che semplici bevande. Il no tassativo va rivolto alle bibite zuccherate, troppo ricche di glucosio e a volte anche di caffeina. Per rendere più gradevole l’acqua di rubinetto, è sufficiente lasciare evaporare il cloro, aggiungendo poi qualche goccia di succo di frutta. Infine è bene ricordare che frutta e verdura sono ricchissimi di acqua, oltre che di vitamine e minerali. Non devono quindi mancare nell’alimentazione del bambino.

 

 
 
 

Da sapere

COME DARE SAPORE ALL’ACQUA

Gli esperti della Sipps suggeriscono qualche trucco per invogliare la sete nei bambini: si può aggiungere il succo di mezzo limone a un litro e mezzo di acqua, per esempio, oppure qualche fogliolina di menta ben lavata. Utilizzare qualche cubetto di ghiaccio al limone, al pompelmo o all’arancia, rendono più colorato e invitante un semplice bicchiere d’acqua.

Fonti / Bibliografia

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