Obesità: anche la crisi economica pesa!

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/04/2014 Aggiornato il 18/04/2014

Alimentazione dei bambini: la minor disponibilità delle famiglie provocata dalla crisi economica si traduce in comportamenti scorretti a tavola, dove tendono a prevalere alimenti meno salutari a scapito di frutta e verdura 

Obesità: anche la crisi economica pesa!

L’aumento dei prezzi di frutta e verdura fresca dovuto alla crisi economica è associato a un aumento di peso dei bambini, soprattutto nelle famiglie con un reddito medio-basso. È quanto afferma una ricerca dell’American University di Washington, pubblicata sulla rivista Pediatrics.

Frutta e verdura più care = bambini più grassi

Sono stati messi in relazione i risultati di uno studio sulla salute dei bambini negli Usa con quelli sull’aumento dei prezzi a livello locale. È risultato che dove i prezzi della frutta e della verdura fresca salivano, aumentava l’indice di massa corporea (Imc) dei bambini: cioè erano più grassi. Negli Usa un indice di massa corporea superiore a 26 in bambini da due a cinque anni equivale a obesità.

Cibi più economici ma più calorici

A causa della crisi economica, insomma, le famiglie tenderebbero a non acquistare frutta e verdura fresca quando i prezzi salgono, optando per altri prodotti più economici e convenienti, ma al tempo stesso più calorici, perché più ricchi di grassi, sale e zuccheri. Secondo i ricercatori, infatti, si è ridotto anche l’acquisto di verdura in scatola o surgelata nei supermercati. Anche in Italia la crisi economica ha effetti sull’aumento del peso dei bambini.

La relazione della Coldiretti

Sulla base del rapporto dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la Coldiretti afferma, infatti, che le ripercussioni della crisi si fanno sentire anche in Italia, dove il numero dei bambini e adolescenti che mangia frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35% dal 37% nel 2012. Si registrano un calo anche in quelli che la mangiano una volta al giorno (dal 39% al 35%)  e un aumento di quelli che non l’assumono o lo fanno un massimo di due volte alla settimana (dal 24 al 31%).

In breve

IL PROGETTO “EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA”

È il progetto che sta realizzando la Coldiretti. Coinvolge oltre centomila alunni delle scuole primarie e secondarie in tutta Italia, che partecipano a oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. “L’obiettivo – dichiara la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno”. 

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