Obesità infantile: a rischio anche il pancreas

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 15/09/2015 Aggiornato il 15/09/2015

I bambini soggetti a obesità infantile presenterebbero un rischio più elevato di accumulare grasso nel pancreas e di sviluppare diabete. Ecco perché

Obesità infantile: a rischio anche il pancreas

Sulla pericolosità dell’obesità infantile ormai non ci sono più dubbi. Non si tratta solamente di un problema di natura estetica, ma di una vera e propria malattia che causa conseguenze anche serie, sia nel breve sia nel lungo periodo. Fra queste, anche un accumulo anomalo di grasso nel pancreas, che può rendere i bambini più vulnerabili al diabete. È quanto scoperto da un team di ricercatori italiani, dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Clinical Endocrinolgy.

Tutte le implicazioni dell’obesità

L’obesità, che consiste in un accumulo di tessuto adiposo, ossia di grasso, in vari distretti del corpo, è una condizione molto pericolosa. Purtroppo le parti coinvolte da questo processo non sono solamente quelle visibili esternamente, come le braccia o la pancia. Anche gli organi interni possono esserne interessati. Studi condotti in passato su gruppi di animali avevano dimostrato che una dieta ricca di grassi e l’obesità possono determinare un ammassamento di adipociti anche nel pancreas, esponendo l’organo a un danno di tipo infiammatorio e fibrotico, definito in termini medici come steatosi pancreatica, letteralmente “pancreas grasso”. Altri studi condotti negli adulti avevano individuato una correlazione fra obesità, insulino-resistenza, diabete di tipo 2, sindrome metabolica e presenza di grasso nel pancreas. Inoltre, alcuni esperti hanno ipotizzato una possibile correlazione tra fegato grasso e steatosi pancreatica.

È il primo studio in campo pediatrico

Recentemente, gli esperti del Bambino Gesù hanno condotto il primo studio in questo ambito in campo pediatrico, con lo scopo di valutare se le stesse conseguenze si verificano anche con l’obesità infantile. I risultati sembrano confermare che gli stessi rischi corsi dagli adulti, li corrono anche i bambini. Infatti, gli autori hanno visto che la metà dei bimbi con eccesso ponderale e fegato grasso presentano anche una steatosi pancreatica. Non solo. Queste condizioni possono associarsi a forme di insulino-resistenza anche severe, aumentando il rischio di sviluppare, in età giovanile-adulta, un diabete mellito di tipo 2.

Un aiuto sul fronte della prevenzione

La ricerca italiana è molto importante, non solo perché permette di fare luce sull’obesità infantile, ma anche perché potrebbe favorire la prevenzione del diabete e non solo. “Lo studio suggerisce come i pazienti con obesità debbano essere studiati in maniera approfondita, ricercando segni precoci di rischio. Questo consentirà di individuare celermente i pazienti a maggior rischio di sviluppare complicanze metaboliche precoci e quindi più bisognosi di programmi di intervento mirati. I pazienti con steatosi pancreatica devono essere, dunque, considerati un gruppo “a rischio” per lo sviluppo di un danno epatico e metabolico più severo, e a maggior rischio di sviluppare diabete mellito tipo 2” ha dichiarato il dottor Valerio Nobili, responsabile del repartodi Malattie Epatometaboliche del Bambino Gesù.

 

 

 
 
 

In breve

IL RUOLO DEI GENITORI

Per prevenire l’obesità infantile è importante insegnare ai figli uno stile di vita salutare. Un bimbo che viene abituato fin da piccolo a mangiare in modo equilibrato, a camminare, a spostarsi a piedi, a usare le scale, a fare sport, in genere, è un bimbo in salute.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbi sulla paternità: si può risalire al giorno del concepimento?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Stabilire quale rapporto sessuale tra quelli affrontati in uno stesso mese abbia determinato il concepimento sarebbe un azzardo. Solo lo specifico test, eseguito in laboratorio, può indicare con certezza l'identità paterna.   »

Bimbo di 5 anni che respinge la mamma: colpa della crisi che stanno attraversando i genitori?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

Inofolic o Chirofert per favorire l’ovulazione?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Gli integratori che migliorano l'attività delle ovaie hanno tutti un effetto interessante, tuttavia è sempre consigliabile non assumerli di propria iniziativa ma sempre e solo su indicazione del ginecologo curante, al quale spetta stabilire quando davvero servono.   »

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Fai la tua domanda agli specialisti