Obesità infantile: un palloncino blocca la fame

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 01/04/2014 Aggiornato il 01/04/2014

All’ospedale Bambino Gesù di Roma è stato testato un nuovo palloncino ingoiabile che blocca la fame e aiuta a contrastare l’obesità infantile 

Obesità infantile: un palloncino blocca la fame

L’obesità infantile rappresenta uno dei problemi attualmente più diffusi in ambito pediatrico. Nella maggior parte dei casi, il trattamento si basa su terapia comportamentale, rieducazione alimentare e attività fisica. Non sempre, però, queste soluzioni sono sufficienti, per cui è necessario ricorrere alla chirurgia. Oggi si può contare su un nuovo intervento non invasivo, sperimentato con successo all’ospedale Bambin Gesù di Roma.

Basta ingoiare una pillola

L’operazione consiste nell’utilizzo di un palloncino che, una volta raggiunto lo stomaco si gonfia, donando un senso di sazietà. Fino a poco tempo fa, questo dispositivo poteva essere inserito solo per via endoscopica: in pratica, veniva posizionato sopra una sonda introdotta dalla bocca e sospinta fino all’apparato digerente. Ora c’è un’alternativa. I medici romani hanno utilizzato, per la prima volta nell’obesità infantile, una metodica che permette di posizionare il palloncino semplicemente ingoiando una pillola. In pratica, il bambino deve deglutire una compressa che pesa solo sei grammi. Una volta che ha raggiunto lo stomaco, essa viene gonfiata attraverso un sottile tubicino molto sottile, dal diametro inferiore al millimetro.

In passato solo per gli adulti

Un tempo questa procedura veniva usata solo negli adulti. Invece, i ricercatori dell’Unità di Chirurgia del Bambino Gesù di Palidoro l’hanno testata contro l’obesità infantile, su un bambino di 11 anni, con indice di massa corporea (il rapporto tra peso e  altezza del paziente) pari a 33 e un eccesso ponderale di oltre 30 chili. “Il bambino nel quale è stata utilizzata per la prima volta questa procedura è riuscito a deglutire il palloncino al primo tentativo e, nel momento in cui lo abbiamo gonfiato con l’azoto, ci ha assicurato di non aver provato alcun dolore ma, al più, una “sensazione di bolle che si muovono”. Dopo circa un mese dal primo palloncino, ne abbiamo inserito un secondo (se ne possono inserire fino a tre)” ha spiegato il dottor Francesco De Peppo, uno dei medici che ha eseguito l’intervento. 

In breve

CONSEGUENZE SULLA SALUTE

L’obesità infantile non è un problema solo di natura estetica. Infatti, può associarsi a disturbi dello scheletro, può comportare dermatiti, aumenta il rischio di sindrome metabolica, steatosi epatica, diabete e di complicanze cardiovascolari. Per questa ragione, non va trascurato, ma affrontato il prima possibile. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo di 7 mesi intollerante al latte

30/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Sull’intolleranza al lattosio vi è molta confusione. Questo sia perché ci sono diversi tipi di intolleranza al lattosio, sia in quanto ogni singolo soggetto ha caratteristiche cliniche molto eterogenee, sia per intensità che per gravità e non tutte riportabili alla sola e semplicistica “intolleranza...  »

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti