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L’obesità è ormai una vera e propria piaga sociale, dovuta a diversi fattori tra loro concatenati: mancanza di informazione adeguata, stress, abitudini malsane, sedentarietà, crisi economica, depressione e una serie di altri malesseri sociali e psicologici ancora da analizzare e affrontare. Purtroppo, spesso, l’obesità si presenta già in età infantile e, anzi, un bambino in forte sovrappeso avrà alte probabilità di divenire un adulto obeso.
Parola d’ordine: prevenzione
Risulta, dunque, fondamentale la prevenzione, così come è essenziale l’intervento tempestivo laddove si riscontrino segni di obesità infantile, attraverso la promozione di un’alimentazione sana, dell’attività sportiva e di uno stile di vita più sereno e a misura di bambino.
Misure anti-obesità
Anche l’Oms, attraverso le associazioni Consumer International e World Obesity Federation, sta mettendo a punto una strategia multilivello per prevenire l’obesità sin dall’età pediatrica. Le proposte sono molteplici e variano dall’educazione alimentare alla proposta di etichette shock sulle confezioni di alimenti potenzialmente “poco sani”, calorici e grassi. L’idea è quella di dar vita a una sorta di “Convenzione Globale” contro il cibo poco sano, proprio come si decise di fare anni addietro con il tabacco e le sigarette. Numerose sono le idee in proposito: eliminazione dei grassi idrogenati (riportati sulle etichette con la dicitura di oli vegetali) da alimenti e bevande, abbattimento dei coloranti artificiali, veto agli spot sui cibi poco sani (soprattutto in fasce orarie pomeridiane, quando i bimbi tornano da scuola).
L’importanza delle etichette
La questione delle etichette shock è una delle misure più forti ma ritenuta molto utile, soprattutto se si considera che la maggior parte degli adulti, e dunque dei genitori, ancora non sa leggere correttamente le etichette e dunque acquista alimenti ben poco sani: olio di palma, oli e grassi vegetali non specificati, sciroppo di glucosio…sono tutti ingredienti che andrebbero evitati nella logica di un’alimentazione sana.
In breve
OBESITÀ, CAUSA DI MORTE
L’obesità è ancora una delle principali cause di morte e il trend è in drammatica crescita. Infatti, si è passati dai 2,5 milioni obesi nel 2005 ai 3,8 milioni nel 2010, con una maggioranza di donne e un’incidenza più elevata nei Paesi occidentali. Diventa, quindi, necessario intervenire in modo energico sulle industrie alimentar,i così come si è fatto con le industrie produttrici di tabacco.