Troppo zucchero nella dieta dei nostri bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23/05/2014 Aggiornato il 23/05/2014

Obesità e alimentazione: un altro studio conferma il rischio di una generazione di futuri obesi e diabetici a causa del troppo zucchero consumato a tavola

Troppo zucchero nella dieta dei nostri bambini

In Italia 9 bambini su 10 prima già prima del primo compleanno introducono troppo zucchero nella dieta di tutti i giorni. A sostenerlo è la ricerca Nutrintake, diretta dal professor Gianvincenzo Zuccotti, Direttore della Clinica Pediatrica dell’ospedale Sacco di Milano, Università degli Studi di Milano, condotta su oltre 400 bambini italiani dai 6 a 36 mesi.

Il primo gusto è il dolce

È noto che le esperienze gustative sviluppate dal bambino tendono a condizionare le scelte alimentari nella vita da adulto: anzi, le preferenze stabilite nei primi 2-3 anni di vita sono mantenute fino all’età adulta, in particolare la predilezione per il dolce, che è innata.

Fondamentale per l’energia

Lo zucchero è fondamentale per la crescita e l’apporto di energia ma la dieta di tutti i giorni prevede già molti alimenti naturalmente dolci che aiutano ad assecondare il gusto dei bambini senza forzature. Tuttavia, spesso tendiamo ad addolcire eccessivamente la loro dieta proponendo cibi ricchi di zucchero. Se tutto questo diventa un’abitudine giornaliera, potremmo influenzare la loro alimentazione e di conseguenza la loro salute futura. Questi errori alimentari potrebbero far acquisire una preferenza spiccata per i cibi più dolci che nel tempo provocherebbero un maggior rischio di obesità, carie dentaria e patologie cardiovascolari. A confermare questa tesi c’è anche l’ultimo studio del Center for Disease Control and Prevention di Atlanta, pubblicato sulla rivista scientifica JAMA che dimostra la correlazione tra eccesso di zuccheri e comparsa di patologie cardiovascolari.

Sono di due tipi

Il dottor Claudio Maffeis, professore associato di Pediatria dell’Università di Verona, ricorda che ci sono due tipi zuccheri: quelli semplici come il saccarosio, e quelli complessi, ossia gli amidi. Entrambi appartengono al gruppo dei carboidrati. Gli zuccheri semplici rilasciano energia immediata mentre quelli complessi forniscono energia a lento assorbimento. Le mamme italiane eccederebbero nella dieta dei loro bambini soprattutto con gli zuccheri semplici aggiunti agli alimenti.

I 5 errori più comuni

Ecco le 5 “dolci debolezze” più comuni che il professor Maffeis ha riscontrato nelle mamme italiane:

– Concedere un dolce come premio per il comportamento corretto, abitudine più comune nelle famiglie italiane, radicata nella nostra tradizione. Un comportamento tutt’altro che educativo.

– Adattare la dieta del bambino a quella della famiglia dopo il primo anno di età.

– Aggiungere lo zucchero come soluzione per accentuare il sapore di alimenti che, secondo il proprio gusto adulto, si pensa non siano apprezzati dal bambino.

– Sottovalutare l’impatto della nutrizione sul benessere futuro dei nostri bambini.

– Leggere poco attentamente le etichette. È importante scegliere i prodotti specifici per la prima infanzia, facendo molta attenzione al contenuto di zuccheri riportato in etichetta.

In breve

NELLA FRUTTA GLI ZUCCHERI “BUONI”

Se anche in natura non esistono carboidrati a rilascio immediato, dovremmo riflettere su quanto possa essere opportuno limitare l’aggiunta di zucchero negli alimenti dei nostri bambini. Anche la frutta, naturalmente dolce, fornisce in realtà un complesso di zuccheri “buoni” insieme a fibre, vitamine e sali minerali con un valore nutritivo ben superiore a quello fornito dal solo fruttosio in essa contenuto. 

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