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L’analisi dell’Unicef pubblicata sulla rivista The Lancet denuncia la gravità dell’impatto socio-economico del coronavirus che sta causando più danni ai bambini del virus stesso, aumentando il pericolo di malnutrizione.
I rischi della malnutrizione acuta
Secondo Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef, la povertà delle famiglie e i tassi di insicurezza alimentare sono aumentati. I servizi nutrizionali essenziali e le catene di approvvigionamento sono stati interrotti. I prezzi dei prodotti alimentari sono saliti alle stelle. Tutto questo fa prevedere un elevato rischio di malnutrizione acuta per quasi 7 milioni di bambini sotto i cinque anni, l’80% dei quali proveniente dall’Africa subsahariana e dall’Asia meridionale. La malnutrizione acuta è una forma di malnutrizione pericolosa per la vita dei bambini, in quanto li rende troppo magri e deboli, a maggior rischio di morire o, comunque, di crescere, svilupparsi e apprendere in modo inadeguato. Prima della pandemia, nel 2019, erano 47 milioni i bambini che soffrivano di malnutrizione acuta. Senza un’azione urgente, potrebbero diventare 54 milioni nel corso dell’anno, ovvero 10.000 morti di bambini in più al mese, con oltre il 50% di decessi nell’Africa subsahariana.
Diminuzione dei servizi nutrizionali essenziali
Aumenteranno anche altre forme di malnutrizione nei bambini e nelle donne, tra cui arresto della crescita, carenze di micronutrienti, sovrappeso e obesità, come risultato di diete più povere e dell’interruzione dei servizi nutrizionali: oltre 250 milioni di bambini in tutto il mondo non godono di tutti i benefici dell’integrazione di vitamina A. I rapporti dell’Unicef relativi ai primi mesi della pandemia indicano una riduzione complessiva del 30% della copertura dei servizi nutrizionali essenziali, spesso salvavita. Quando l’aumento previsto nella malnutrizione acuta in ogni Paese è combinato con una riduzione media annua del 25% dei servizi nutrizionali, secondo l’analisi, ci potrebbero essere 128.605 decessi aggiuntivi di bambini sotto i cinque anni nel corso dell’anno.
Meno visite ai centri sanitari
La denutrizione è, però, soltanto la punta dell’iceberg. Nei Paesi con sistemi sanitari già deboli, il Covid-19 sta causando l’interruzione della catena di rifornimenti medici e sta facendo pressione sulle risorse finanziare e umane. Le visite ai centri sanitari diminuiscono a causa di lockdown, coprifuoco, interruzione dei trasporti e in generale per la paura del contagio. Secondo l’Unicef queste interruzioni potrebbero causare un aumento potenzialmente devastante delle morti materne e dei bambini.
Fonti / Bibliografia
- Child malnutrition and COVID-19: the time to act is now - The LancetThe COVID-19 pandemic is undermining nutrition across the world, particularly in low-income and middle-income countries (LMICs).1 The worst consequences are borne by young children. Some of the strategies to respond to COVID-19—including physical distancing, school closures, trade restrictions, and country lockdowns—are impacting food systems by disrupting the production, transportation, and sale of nutritious, fresh, and affordable foods, forcing millions of families to rely on nutrient-poor alternatives.