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Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae: sarebbero loro i “superbatteri” capaci di sviluppare resistenze ai principali antibiotici. L’allarme è stato lanciato in occasione della sesta Giornata europea degli antibiotici.
Un batterio è resistente quando l’azione degli antibiotici è inefficace nell’ucciderlo o nell’impedirne la diffusione. Il parassita sopravvive anche dopo l’assunzione del farmaco e continua a proliferare.
Perché si sviluppa una resistenza
Tre fattori sono all’origine: il largo uso di antibiotici da parte dei medici, l’autoprescrizione da parte dei malati, l’uso massiccio in ambito veterinario. Ora l’allarme si estende anche ai pidocchi, che non sono batteri bensì parassiti, e non si debellano con gli antibiotici, ma con specifici prodotti antiparassitari. Pare che il fenomeno della resistenza si stia verificando anche in molti casi di pediculosi, ostacolando le cure e spianando la strada a epidemie.
Serve un uso corretto dei prodotti
La prima cosa da fare è non abusare dei prodotti anti pidocchi, applicandoli solo in caso di effettiva infestazione (basta fare la prova del pettinino) e non a scopo preventivo. Non esistono, infatti, prodotti in grado di evitare l’infezione. L’unica misura efficace a scopo preventivo è l’ispezione settimanale del capo, in particolare sulla nuca e dietro le orecchie, anche se il bambino non si gratta.
Le sostanze più efficaci
Tra i vari trattamenti anti pidocchi in commercio, finora la maggiore efficacia è stata dimostrata da: permetrina, piretrine naturali, malathion e dimeticone: nell’ultimo caso, non esiste il pericolo di resistenza, perché il principio attivo non agisce con un meccanismo chimico, ma fisico, “asfissiando” il pidocchio. In alternativa, sempre per arginare il problema della resistenza, si può usare il metodo della pettinatura a capelli umidi. Non prevede l’uso di composti chimici, ma solo di un normale balsamo e del pettinino a denti fitti, che sui capelli bagnati intrappola più facilmente lendini e insetti. Da ripetere ogni 3 o 4 giorni per 3 settimane.
In breve
FARMACI USATI TROPPO E MALE
L’Italia è tra i Paesi europei con i livelli più alti di antibiotico-resistenza. Nel nostro Paese 1 antibatterico su 5 è usato in modo inappropriato e l’Italia è tra i maggiori consumatori di antibiotici dopo la Grecia.