Aria condizionata e bambini: come regolarsi

Maria Teresa Moschillo A cura di Maria Teresa Moschillo Pubblicato il 16/07/2025 Aggiornato il 16/07/2025

Non fa male ma è una valida alleata se utilizzata nel modo giusto: basta prestare attenzione alla manutenzione e ai livelli di temperatura e umidità.

Aria condizionata e bambini: come regolarsi

Puntualmente, durante l’estate, i genitori si chiedono come regolarsi con aria condizionata e bambini (specialmente quando si tratta di neonati). Al contrario di quel che si pensa l’aria condizionata non fa male ai più piccoli né tantomeno li fa ammalare. 

Sono le temperature elevate a rappresentare un pericolo, mentre il climatizzatore torna utile per rendere il caldo più sopportabile e favorire la salute respiratoria dei bambini.

Ciò che conta è impostare una temperatura adeguata, controllare il livello di umidità negli ambienti e, nondimeno, pulire i filtri accuratamente e con costanza.

Quando utilizzarla e in che modo

L’aria condizionata non va demonizzata perché, se utilizzata nel modo giusto, non solo non danneggia i bambini ma li aiuta a vivere meglio durante il periodo estivo. 

Come riportato in questo interessante post Instagram della Prof.ssa Angelica Dessì, Pediatra – che si rifà alle linee guida di pediatria ambientale e dell’American Academy of Pediatrics –  è importante per i bimbi che umidità e temperatura rientrino in determinati range (difficili da mantenere quando fa molto caldo).

Un’umidità eccessiva, per esempio, favorisce il proliferare di acari e muffe peggiorando eventuali problemi di asma e allergie. Al contrario, un’aria troppo secca può irritare le vie respiratorie. L’aria condizionata con modalità deumidificatore è particolarmente indicata per i bambini: il tasso di umidità ideale per loro è del 35-50% e per monitorarlo è buona abitudine avere in casa un igrometro. Per quanto riguarda la temperatura, invece, questa non deve essere di troppo inferiore a quella esterna e soprattutto non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 22-23°. 

Quando l’aria condizionata non è in funzione è necessario far aerare le stanze aprendo le finestre, specialmente di sera quando l’aria si rinfresca.

Neonati e bambini: l’uso dell’aria condizionata varia a seconda dell’età?

L’aria condizionata può essere utilizzata anche quando in casa c’è un neonato. I bambini molto piccoli trovano giovamento dall’uso del climatizzatore perché l’aria condizionata li aiuta a regolare la temperatura corporea, evitando rischi pericolosi come disidratazione e surriscaldamento. Ricordiamo, infatti, che i neonati sono più esposti all’ipertermia.

Per il giorno è preferibile mantenere all’interno una temperatura di 24° circa, mentre di notte dovrebbe essere leggermente più alta ovvero di circa 25-26°. Attenzione: l’aria condizionata non deve mai colpire direttamente il neonato. Si consiglia di indirizzare le bocchette degli split verso l’alto oppure di acquistare un deflettore (o diffusore) regolabile per climatizzatore con lo scopo di direzionare il flusso d’aria a proprio piacimento.

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Per i bambini più grandi i benefici sono pressoché gli stessi e non ci sono grandi differenze da tenere presenti per quanto riguarda la modalità di utilizzo del climatizzatore. Ciò che conta è che la temperatura impostata non sia troppo bassa e che l’umidità rientri nei parametri consigliati.  

In un ambiente climatizzato i bambini riescono a sopportare facilmente l’afa nelle ore più calde del giorno e a riposare meglio durante la notte. I bambini allergici e asmatici, in particolar modo, riscontrano molti benefici dall’uso dell’aria condizionata. L’aria immessa, infatti, è totalmente priva di allergeni e, inoltre, alcuni climatizzatori sono dotati di una specifica funzione di purificazione dell’aria.

L’aria condizionata fa ammalare i bambini?

La risposta è NO! Si tratta di un falso mito e in quanto tale va sfatato. L’aria condizionata non fa venire la febbre, né fa ammalare. Queste eventualità si verificano solo se i climatizzatori, a casa o in auto, vengono utilizzati in modo scorretto.

L’impostazione del climatizzatore a temperature troppo basse e l’esposizione diretta ai flussi di aria fredda sono gli errori più frequenti e possono provocare stati di malessere e disturbi transitori come tosse, raffreddore o raucedine.

Ciò accade principalmente perché il sistema di termoregolazione nei bambini non è ancora completamente efficiente, quindi faticano ad adattarsi a cambiamenti improvvisi di temperatura. Gli sbalzi più importanti e potenzialmente rischiosi sono quelli che riguardano l’aria condizionata in auto. Per evitarli, è buona abitudine spegnere l’aria condizionata qualche minuto prima di scendere e, allo stesso modo, valutare la temperatura dell’abitacolo prima che i bambini salgano a bordo.

Un altro potenziale rischio è che i condizionatori presenti in casa diffondano funghi e batteri (come quello della Legionella) e che questi possano provocare malattie respiratorie anche importanti come asma e bronchite. Per ovviare al problema è fondamentale igienizzare gli split di casa ogni 15 giorni circa ed effettuare una manutenzione regolare provvedendo alla pulizia e alla sostituzione dei filtri. I condizionatori vanno puliti accuratamente anche quando vengono riaccesi dopo un lungo periodo di inutilizzo. 

In linea generale, la pulizia dei filtri è un’operazione piuttosto semplice quindi può essere eseguita in autonomia, in modo completamente fai da te seguendo il libretto di istruzioni. I filtri vanno rimossi, lavati, fatti asciugare, riposizionati e igienizzati con spray apposito. Per una sanificazione vera e propria e per pratiche di manutenzione più complesse (come la pulizia della vaschetta di raccolta della condensa) si consiglia, invece, di rivolgersi a tecnici specializzati.

Foto: Courtesy of Aida Partners

 
 
 

In breve

L’aria condizionata non è pericolosa per i bambini e nemmeno per i neonati. L’importante è che i climatizzatori siano sempre puliti e che vengano impostati a temperature non troppo basse.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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