Asma, più aree verdi per i bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/10/2017 Aggiornato il 19/10/2017

I bambini che soffrono di asma possono migliorare i sintomi della malattia se vivono in prossimità di parchi o aree verdi

Asma, più aree verdi per i bambini

Respirare aria pulita è l’arma più efficace contro l’ asma. Abitare in città, infatti, aumenta la probabilità di soffrire di malattie respiratorie croniche. Lo conferma ora anche uno studio della Johns Hopkins University School of Nursing and Medicine. Come spiega Kelli DePriest, che ha presentato la ricerca, “diversi fattori associati alla vita cittadina, come l’inquinamento atmosferico, contribuiscono ad aumentare i casi in cui la malattia è mal controllata”.

L’esperimento a Baltimora

Da tempo diverse ricerche sostengono che l’attività fisica possa avere un effetto benefico sui bambini che soffrono di asma. Questo ha indotto gli esperti a verificare in che modo la presenza di aree verdi, dove l’inquinamento atmosferico è più basso, incidesse positivamente sui bambini che soffrivano di asma, monitorando distanza dal parco e presenza di sintomi. L’indagine è avvenuta a Baltimora, città americana dove i livelli di inquinamento sono medio alti, intervistando i genitori di quasi 200 bambini asmatici. Le domande hanno riguardato la frequenza dei sintomi, ovvero fiato corto, dolori al torace e respiro sibilante(). Inoltre, i ricercatori hanno calcolato la distanza della casa di ogni bambino dal parco pubblico più vicino, creando una sorta di mappa e mettendo in relazione i sintomi e la lontananza dalle aree verdi.

Più aree verdi per la salute pubblica

I risultati hanno confermato l’ipotesi iniziale: i bambini hanno addirittura un giorno di sintomi in più durante un anno solare per ogni 305 metri di distanza tra l’abitazione e il parco più vicino. Questo rapporto diminuisce se i bambini sono più grandi: dopo i sei anni, infatti, i dati hanno rilevato una distanza casa-aree verdi di soli 152 metri. L’esito della ricerca riconferma l’importanza delle aree verdi e suggerisce la necessità da parte delle istituzioni di riprogrammare l’urbanistica delle città a favore di parchi e giardini.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Anche il fumo di sigaretta peggiora i sintomi dell’asma nei bambini.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti