Autismo e Covid: l’isolamento peggiora le condizioni dei bambini

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 19/05/2021 Aggiornato il 19/05/2021

I logopedisti denunciano i problemi dei più piccoli con autismo nell’affrontare le restrizioni imposte dalla pandemia da Covid, che hanno portato anche a diversi casi di regressione

Autismo e Covid: l’isolamento peggiora le condizioni dei bambini

Sono circa 80 mila le persone con autismo in Italia e 270 mila quelle con una diagnosi di disturbi dello spettro autistico. Il Covid ha aggiunto stress da isolamento e difficoltà soprattutto per i pazienti più piccoli e per le loro famiglie.

Le preoccupazioni dei logopedisti

La Federazione dei logopedisti italiani  (Fli) ha lanciato un allarme sui problemi creati dalla pandemia alle persone con autismo. A partire dalla necessità di interagire con persone che indossano mascherine, privando il paziente di un importante canale comunicativo come quello dato dalla lettura labiale e dalla mimica della metà inferiore del volto. A modificarsi poi sono state anche le routine quotidiane: apertura e chiusura di scuole; spazi diventati inaccessibili; interruzioni delle terapie e degli sport; lunghi periodi di isolamento a casa.

Nuove forme di comunicazione 

Durante i mesi di pandemia, i logopedisti, figure chiave nell’accompagnare il bambino a una interazione con il mondo e in grado di aiutare a stimolare le abilità per comunicare, parlare, leggere e scrivere, hanno svolto un ruolo importante nel sostenere le famiglie per far comprendere ai loro piccoli pazienti i cambiamenti nella routine quotidiana e nelle regole sociali.
Per alcuni pazienti, in specifici periodi, è stato necessario attivare forme di tele-riabilitazione, particolarmente difficili da gestire in persone con disturbo dello spettro dell’autismo, data la complessità di questa condizione che, oltre alle ridotte abilità sociali, può comportare difficoltà di attenzione e problemi comportamentali. Gli specialisti hanno dovuto adattare questo nuovo mezzo utilizzando équipe multidisciplinari.

I problemi di regressione

Nei periodi di lockdown si sono verificati diversi casi di regressione per esempio nelle abitudini alimentari. I disturbi legati all’autismo spesso si accompagnano a selettività alimentare, con assunzione molto limitata nella varietà dei cibi, in base alla loro consistenza, al gusto, all’odore, al colore, alla forma. Tiziana Rossetto, presidente della Federazione, ha denunciato come, nei periodi di confinamento domestico molti bambini sono tornati a mangiare un numero minore di cibi, perdendo competenze faticosamente conquistate nel tempo.

 

 
 
 

Da sapere!

In Italia, la sindrome dello spettro autistico, secondo le stime dell’Osservatorio nazionale autismo, colpisce 1 bambino ogni 77, con un rapporto di 4 a 1 tra maschi e femmine.  

 

Fonti / Bibliografia

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