Bambini, in crescita le infezioni da batteri antibiotico-resistenti

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 08/05/2017 Aggiornato il 08/05/2017

Cresce a ritmi impressionanti la diffusione di batteri antibiotico-resistenti tra i più giovani, compresi bambini e neonati. L’allarme è partito dall’America ma vale anche per il nostro Paese

Bambini, in crescita le infezioni da batteri antibiotico-resistenti

Un allarmante aumento delle infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici tra bambini e ragazzi preoccupa gli esperti: soltanto negli Stati Uniti la percentuale è cresciuta del 700% nel giro di otto anni,  in particolare per quanto riguarda le infezioni causate da enterobatteri resistenti agli antibiotici.

Più tempo in ospedale

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Journal of the Pediatric Infectious Diseases Society dai ricercatori della Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland, i minori colpiti da queste infezioni tendono a restare in ospedale più a lungo e corrono un maggior rischio di morte. I neonati poi sono i più a rischio.

Aumento del 700% in otto anni

La ricerca è stata condotta sui dati clinici di circa 94.000 pazienti di età inferiore ai 18 anni, ricoverati presso 48 ospedali pediatrici degli Stati Uniti con una diagnosi di infezione da batteri della famiglia Enterobatteriacee che oltre a includere batteri innocui, comprende anche agenti patogeni come la salmonella e l’Escherichia coli. Al termine dell’indagine, gli autori hanno scoperto che la percentuale di infezioni dovute a batteri resistenti agli antibiotici è passata dallo 0,2% del 2007 all’1,5% nel 2015, registrando un aumento superiore a sette volte nell’arco di soli otto anni.

Pochi antibiotici pediatrici

I ricercatori, infine, hanno rilevato che oltre il 75% delle infezioni antibiotico-resistenti era già presente quando i giovani erano stati ricoverati in ospedale. Il problema è ancora più complicato innanzitutto perché ci sono meno antibiotici approvati per i giovani rispetto a quelli per gli adulti.

Problema anche in Europa

Il problema della resistenza ai farmaci è stato denunciato anche dall’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) che riporta un aumento di batteri resistenti agli antibiotici nell’uomo, negli animali e nei cibi, con il risultato che le infezioni causate da batteri resistenti agli antimicrobici portano a circa 25.000 decessi nell’Unione Europea ogni anno.

Italia, Paese a rischio

L’antibiotico resistenza non è uguale dappertutto, ma varia da paese a paese. L’Italia è tra i Paesi più a rischio perché è tra quelli dove i batteri, a causa dell’uso massiccio di antibiotici negli ultimi decenni, sono divenuti più resistenti. Il nostro Paese infatti è al quinto posto per utilizzo giornaliero di antibiotici dopo Grecia, Francia, Lussemburgo e Belgio.

 

Da sapere

 

NO AL FAI DA TE ANTIBIOTICO

Troppe volte in Italia si usa dare gli antibiotici senza sentire il parere del medico, interrompendo prima del tempo la terapia o variando le dosi. Gli antibiotici, invece, vanno dati seguendo scrupolosamente le indicazioni del medico.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti