Bambini davanti a uno schermo: a rischio lo sviluppo cognitivo

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 18/03/2019 Aggiornato il 18/03/2019

Confermati i rischi di un’esposizione eccessiva dei bambini davanti a schermo che sia tv, tablet o telefonino. Ecco perché

Bambini davanti a uno schermo: a rischio lo sviluppo cognitivo

Lasciare per ore bambini davanti a uno schermo che sia cellulare, tablet o tv fa male allo sviluppo cognitivo. L’ennesima conferma arriva da uno studio dell’università di Calgary e dell’università di Waterloo (Canada) condotto su 2.400 bimbi fra i 2 e i 5 anni.

Pochi dubbi dai risultati

In media, i bambini reclutati nello studio canadese trascorrevano circa 17 ore settimanali davanti allo schermo a due anni, aumentando fino a quasi 25 ore settimanali a tre anni, prima di scendere a 11 ore alla settimana a cinque anni. Il team afferma che è emersa una chiara tendenza: più tempo stavano i bambini davanti a uno schermo, peggiori erano i risultati nei test sullo sviluppo. Coloro che avevano trascorso più tempo davanti allo schermo a 24 mesi hanno mostrato prestazioni peggiori nei test a 36 mesi e una tendenza simile è stata osservata per il tempo di proiezione a 36 mesi e le prestazioni del test a 5 anni. All’ingresso a scuola, 1 bambino su 4 ha mostrato conseguenze nello sviluppo a livello di linguaggio, comunicazione, abilità motorie e salute socio-emotiva.

Primi anni fondamentali

Lo sviluppo del bambino evolve rapidamente nei primi 5 anni di vita, spiegano i ricercatori. Stare troppo tempo davanti a uno schermo può far mancare importanti opportunità di praticare e padroneggiare le abilità interpersonali, motorie e comunicative: i bambini diventano più sedentari, non sviluppano grandi capacità motorie, come camminare e correre. Da qui l’invito ai pediatri e ai medici di guidare i genitori nel comprendere quale sia la quantità giusta di esposizione dei bambini davanti a uno schermo e di discutere con loro dei potenziali effetti sulla salute.

 
 
 

Da sapere!

La Società italiana di pediatria dice no a smartphone e tablet prima dei 2 anni, durante i pasti e prima di andare a dormire. Sì a limitare l’uso a massimo un’ora al giorno tra i 2 e i 5 anni e a 2 ore tra i 5 e gli 8 anni.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza criptica: vuol dire che il test non la rileva?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Si parla di gravidanza critica quando la donna ignora la possibilità di essere incinta quindi non effettua alcun accertamento per scoprirla.   »

Gravidanza a 43 anni e test del DNA fetale dopo la translucenza: cosa aspettarsi?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

A 43 anni di età, avere una gravidanza che giunge alla 12^ settimana con un esito favorevole della translucenza nucale fa ben sperare per il meglio. La maggior parte delle anomalie cromosomiche gravi porta infatti all'aborto spontaneo entro la decima settimana.  »

Deltacortene prescritto in gravidanza: farà male al bambino?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il ginecologo curante stabilisce che è opportuno assumere cortisone anche per tutta la durata della gravidanza, significa che nel rapporto beneficio-rischio vince il beneficio.  »

Bimba di 22 mesi che ha iniziato a voler dormire nel lettone

10/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Può capitare che un bambino dopo aver accettato di buon grado di dormire nel proprio lettino a un certo punto cambi idea e voglia a tutti i costi fare la nanna nel lettone: in questo caso occorre armarsi di pazienza e adottare il criterio della gradualità.   »

Fai la tua domanda agli specialisti