Celiachia: in 25 anni raddoppiati i bambini colpiti

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 11/08/2021 Aggiornato il 11/08/2021

La celiachia è una malattia sempre più diffusa tra i nostri bambini. Per questo sarebbe importante introdurre uno screening di massa

Celiachia: in 25 anni raddoppiati i bambini colpiti

La celiachia è una malattia sempre più diffusa fra i bambini. A dirlo non solo l’osservazione della realtà da parte di pediatri e genitori, ma anche i dati: una ricerca italiana presentata al congresso mondiale dell’European society for paediatric hepatology and nutrition ancora in attesa di pubblicazione rivela, infatti, che negli ultimi 25 anni i casi di celiachia in età pediatrica sono raddoppiati, passando dallo 0,8% degli anni ‘90 all’1,6% di oggi.

Il nuovo studio  su 8mila bambini

Lo studio – un trial multicentrico, CELI SCREEN- ha coinvolto quasi 8mila bambini di età compresa fra i 5 e gli 11 anni di età di otto province italiane: Roma, Milano, Bari, Ancona, Padova, Verona, Salerno e Reggio Calabria.
Gli autori hanno prima sottoposto i partecipanti a semplice prelievo di sangue  per eseguire un test genetico volto a verificare la presenza di mutazioni degli antigeni leucocitari umani (HLA), che può essere collegata a malattie autoimmuni, fra cui la celiachia.
Nei bambini con alterazioni dell’HLA hanno eseguito poi test degli anticorpi specifici associati alla patologia. Nei bambini positivi anche a questo esame hanno applicato, infine, i criteri diagnostici fissati dall’European Society of Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition  (Espghan), che nei bambini sono spesso non invasivi, per porre la diagnosi di celiachia.

Casi in netto aumento

 Analizzando i dati raccolti, gli autori hanno scoperto che la prevalenza di celiachia nei bambini italiani è dell’1,6%. Si tratta di una percentuale più alta di quella della popolazione generale, che secondo l’Istituto Superiore di Sanità è pari all’1%.
Confrontando la frequenza attuale con quella di 25 anni fa, emerge che i casi di celiachia in età pediatrica sono raddoppiati. “Il nostro parere è che ci siano più casi di malattia celiaca rispetto al passato e che non potremmo scoprirli senza una strategia per svolgere lo screening” ha spiegato Elena Lionetti, coordinatore dello studio e docente del dipartimento di Pediatria all’Università Politecnica delle Marche. In questo studio, infatti, è stato valutato un ampio campione di bambini (non solo quelli sintomatici) e sono stati effettuati più test: gli studiosi non si sono fermati al primo test.

“I casi sono di più rispetto a quelli rilevati usualmente nei bambini che accedono al percorso diagnostico perché hanno sintomi. I motivi sono da ricercare nel fatto che svolgendo test più diffusi, emerge un numero maggiore di casi che include probabilmente anche quelli meno sintomatici” conferma l’esperta. Per questa ragione, gli esperti pongono l’accento sull’importanza di eseguire screening di massa.

 

 
 
 

Lo sapevi che?

La celiachia è una malattia su base autoimmune che interessa l’intestino ed è legata a un’intolleranza permanente al glutine. Può comparire a qualsiasi età e, non di rado, viene diagnosticata dopo anni.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbio per il risultato del test di Coombs

24/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se, dopo l'immunoprofilassi, il test di Coombs risulta negativo significa che non vi è sensibilizzazione verso il fattore RH: si tratta di un esito di cui essere contenti.   »

Dubbio sul valore dell’alfafetoproteina in gravidanza

22/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il dosaggio dell'alfafetoproteina con il miglioramento delle tecnica ecografica ha perso significato come indagine per individuare alcune malformazioni del feto, come la spina bifida.   »

Streptococco vaginale al quinto mese di gravidanza

18/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Professor Francesco De Seta

Lo streptococco vaginale è di riscontro frequente in gravidanza. Se individuato molte settimane prima del parto va trattato solo se dà luogo a sintomi.   »

Verso la sesta settimana l’embrione non si vede: proseguirà la gravidanza?

18/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non è raro che prima della sesta settimana l' ecografia non visualizzi l'embrione, senza che questo sia automaticamente brutto segno. Sarà comunque l'ecografia successiva a chiarire se la gravidanza è evolutiva o no.   »

Fai la tua domanda agli specialisti