Che cos’è la sindrome infiammatoria multisistemica che colpisce i bambini dopo il Covid?

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 15/03/2022 Aggiornato il 15/03/2022

Dopo il Covid, alcuni bambini sviluppano la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), una seria complicanza che può colpire anche il cuore. Ma i danni non rimangono a lungo. Ecco che cos'è la sindrome infiammatoria multisistemica

Che cos’è la sindrome infiammatoria multisistemica che colpisce i bambini dopo il Covid?

La quarta ondata l’ha dimostrato chiaramente: il Covid-19 non risparmia nemmeno i bambini, anzi la fascia pediatrica è stata una di quelle più colpite in questi mesi. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi i bimbi manifestano sintomi lievi. Tuttavia, possono sviluppare una complicanza molto pericolosa: la sindrome infiammatoria multisistemica  o MIS-C. Ma che cos’è la sindrome multisistemica che colpisce i bambini dopo il Covid? Si tratta di una malattia che non va sottovalutata, ma se affrontata tempestivamente tende a non lasciare strascichi.

Perché adulti e bambini si ammalano in maniera diversa?

È vero che nelle prime fasi il Covid-19 sembrava colpire soprattutto gli anziani e le persone più deboli, tuttavia con il passare del tempo ci si è resi conto che in realtà nessuna categoria è immune, tanto che nelle ultime settimane l’incidenza di casi in età pediatrica è aumentata. Tendenzialmente i bambini sviluppano una malattia in forma più leggera rispetto agli adulti, ma talvolta possono sviluppare forme serie, che richiedono il ricovero. Inoltre, in età infantile il virus SARS-CoV-2 può causare la sindrome infiammatoria multisistemica, la MIS-C, che può essere particolarmente aggressiva e rendere necessario il ricorso alla terapia intensiva. Ecco che cos’è la sindrome infiammatoria multisistemica.

Che cos’è la MIS-C?

In genere, la MIS-C compare a distanza di un mese-un mese e mezzo dal Covid-19, anche in bambini che non hanno avuto sintomi o che hanno avuto solo sintomi lievi. Può causare infiammazione in diverse parti dell’organismo, come cuore, polmoni, reni e tratto gastrointestinale. Secondo le stime, nell’80-85% dei bambini provoca un’alterazione del ventricolo sinistro, la camera del cuore che spinge il sangue in tutto l’organismo.

Con l’aumento dei casi di Covid-19 in età pediatrica registrato a cavallo fra la fine del 2021 e le prime settimane del 2022, gli esperti hanno temuto un boom di MIS-C. “Sappiamo che nei bambini a distanza di circa un mese dall’infezione da Covid, anche se asintomatica, può verificarsi questa sindrome infiammatoria multisistemica, grave e pericolosa. Per questo temiamo che questi grandi numeri di contagi possano avere effetti a distanza nelle prossime settimane” aveva dichiarato a inizio gennaio la dottoressa Francesca Bellini, direttore sanitario dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Fortunatamente la situazione, per ora, sembra sotto controllo, anche se ovviamente i rischi rimangono. Non bisogna dimenticare, poi, che teoricamente qualunque bambino potrebbe sviluppare questa temibile complicanza.

Cosa fa il coronavirus al cuore?

Secondo uno studio coordinato da un team di ricercatori della University of Pennsylvania, pubblicato sul Journal of the American Heart Association, i bambini che dopo il Covid hanno sviluppato la sindrome infiammatoria multisistemica tornano ad avere una funzionalità cardiaca normale entro tre-quattro mesi.

La ricerca ha coinvolto 60 bambini, con un’età media di 11 anni, che tra l’aprile 2020 e il gennaio 2021 erano stati ricoverati per MIS-C. Tutti sono stati sottoposti a una serie di esami cardiaci, durante e dopo il ricovero. Gli autori hanno confrontato gli esiti di queste indagini con quelli di analoghe indagini compiute in bambini che non avevano avuto né MIS-C né Covid. Ebbene, dal confronto è emerso che inizialmente nei bambini con MIS-C era presente un importante decadimento della funzionalità cardiaca tanto che l’81% di loro presentava problemi di contrattilità del ventricolo sinistro. Già dopo la prima settimana dal ricovero, però, la situazione era migliorata e nel giro di tre-quattro mesi i ragazzini avevano recuperato pienamente la funzionalità cardiaca.

 

 

 
 
 

In sintesi

Mis- C nei bambini può far male?

Nei bambini con Mis-C post Covid non sono emerse conseguenze a lungo termine di alcun tipo, né alle coronarie né al cuore. “La guarigione di questi bambini è stata eccellente. I nostri risultati possono anche fornire una guida per un graduale ritorno alla pratica sportiva tre-quattro mesi dopo la risoluzione dei problemi cardiaci” hanno spiegato gli autori della ricerca che hanno anche chiarito meglio che cos’è la sindrome infiammatoria multisistemica.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Bambina di tre anni che fatica a rispettare le regole

28/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

Per far rispettare le regole a un bambino occorrono pazienza, coerenza e buon senso. Quest'ultimo serve a non esagerare con i paletti, né per eccesso né per difetto.   »

Risultati del bi-test poco rassicuranti: si può ancora sperare che il bambino non abbia problemi?

28/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Marina Baldi

I risultati del Bi-test hanno un valore "predittivo" cioè non sono veritieri assolutamente, ma solo "probabilmente". Per questa ragione quando esprimono la possibilità che nel bambino ci sia qualcosa che non va diventa opportuno effettuare altre indagini.   »

Aborto spontaneo nel primo trimestre: perché succede e serve sempre il raschiamento?

21/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Nella maggior parte dei casi, l'aborto spontaneo è dovuto ad anomalie del concepito incompatibili con la vita. La revisione della cavità uterina (raschiamento) non sempre è necessaria, ma è una delle tre opzioni possibili.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti