Circoncisione nei bambini: a che età farla e quando serve

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 26/06/2023 Aggiornato il 26/06/2023

La circoncisione nei bambini è una pratica utilizzata per ragioni mediche ma soprattutto per motivi culturali e religiosi. Ecco in che cosa consiste

La circoncisione nei bambini è un intervento ammesso in Italia solo per ragione mediche. Ecco in che cosa consiste

La circoncisione nei bambini si effettua in presenza di fimosi, ovvero in caso di restringimento eccessivo del lembo di pelle (prepuzio) che ricopre la punta del pene (glande), a causa del quale il prepuzio non riesce a scorrere e a ritrarsi, come dovrebbe, fino a scoprire la punta dell’organo genitale maschile. Consiste in un intervento chirurgico della durata di pochi minuti mediante il quale viene rimosso il prepuzio lasciando scoperta la punta del pene.

In alcuni Paesi la circoncisione è molto diffusa per motivi culturali e religiosi – è prevista dalla legge ebraica ed è una pratica consolidata nell’Islam – ed è molto diffusa in Africa, negli Stati Uniti e nei Paesi del Sud-est asiatico. Nel nostro Paese viene effettuata solo per ragioni mediche e non è ammessa invece per motivazioni culturali o religiose.

Circoncisione nei bambini: a che età farla?

La circoncisione può essere eseguita a qualsiasi età; tuttavia i pediatri raccomandano che la circoncisione nei bambini venga effettuata entro i tre anni di età per ridurre al minimo lo stress legato alla paura della procedura chirurgica. Nei bambini l’intervento viene eseguito in anestesia generale o mista (combinando cioè un’anestesia locale con una blanda anestesia generale).

Circoncisione nei bambini: quando serve?

L’intervento di circoncisione nei bambini si effettua in presenza di fimosi, ovvero in caso di restringimento eccessivo dell’orifizio prepuziale che impedisce al prepuzio di scorrere e ritrarsi fino a scoprire il glande.

È bene sapere che nei primi anni di vita la pelle del prepuzio è solitamente più stretta e il suo scorrimento risulta più difficoltoso: dunque la fimosi è da ritenersi, in un certo senso, fisiologica. Con il passare del tempo la pelle del prepuzio dovrebbe “scollarsi” e aumentare la scorrevolezza fino ad arrivare intorno ai circa tre anni di età del bambino, quando il prepuzio dovrebbe scorrere agevolmente fino a scoprire il glande, e arrivare a “scollarsi” completamente entro i cinque anni. Se questo non avviene, o comunque in caso di dubbi, è opportuno rivolgersi al pediatra o a un chirurgo pediatra, che sapranno consigliare sul da farsi: non sempre infatti la circoncisione è indispensabile e, nei casi più lievi, sono possibili altre soluzioni. In ogni caso è bene ricordare che qualsiasi tipologia di trattamento deve essere sempre consigliata dallo specialista.

Non toccare il pisellino!

È di fondamentale importanza evitare qualsiasi manovra con lo scopo di forzare il distacco del prepuzio dal glande (la cosiddetta “apertura del pisellino”) perché le conseguenze possono essere dolorose e causa di danni (ad esempio, la formazione di tessuto cicatriziale e ulteriori aderenze che vanno a complicare maggiormente la fimosi, anziché risolverla).

Circoncisione nei bambini: non sempre è necessaria

Sarà il medico a valutare l’entità della fimosi dopo un’accurata visita specialistica. Se la fimosi è lieve, ovvero il prepuzio è stretto ma la pelle risulta comunque scorrevole, il più delle volte non è necessario ricorrere alla circoncisione e solitamente viene consigliato di applicare pomate volte a rendere la pelle del prepuzio più elastica e a staccare piccole aderenze; spesso questo trattamento si rivela sufficiente a risolvere la problematica.

In caso di fimosi intermedia si può intervenire praticando un taglietto a forma di “v” sulla parte interna del prepuzio (quella rivolta verso il bacino) per favorirne lo scorrimento intorno alla punta del pene: con il passare del tempo la “v” si trasforma in un angolo sempre più ampio, seguendo la crescita del pene, fino a non notarsi più.

Se la fimosi è importante, ovvero la pelle del prepuzio è troppo stretta intorno al glande e non riesce né a scorrere, né a ritrarsi, e risulta come se fosse “chiusa” tranne che per il forellino da cui esce la pipì, la circoncisione rappresenta spesso l’unica soluzione.

La circoncisione nei bambini come pratica culturale

In diverse culture la circoncisione nei bambini viene praticata a seguito di consolidate tradizioni sociali e/o religiose: è ad esempio comunemente praticata nelle fedi ebraica e islamica ed è molto diffusa in Africa, negli Stati Uniti e nei Paesi del Sud-est asiatico.

In Italia la circoncisione è una pratica legalmente ammessa, ma riconosciuta dal Servizio sanitario nazionale solo se eseguita per ragioni mediche, e non per motivazioni culturali o religiose: da qui la problematica delle circoncisioni “fatte in casa” o comunque in ambienti non sterili e non idonei, con gravi rischi chirurgici e infettivi, che possono portare anche al decesso dei piccoli. “Per quanto sia un intervento semplice, la circoncisione richiede delle competenze mediche. Talvolta l’intervento può diventare complesso anche per un clinico esperto, per anomalie anatomiche dell’uretra”, spiega Maurizio Carrino, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Andrologica dell’ospedale Cardarelli di Napoli. “Noi abbiamo messo a punto una tecnica particolarmente non invasiva, soprattutto nei bambini. Questa però va eseguita in ambiente idoneo, sotto il diretto controllo di un urologo esperto. Quindi assolutamente mai in casa”, conclude l’esperto.

 

 

 
 
 

In sintesi

La circoncisione nei bambini si effettua in presenza di fimosi, ovvero in caso di un restringimento eccessivo che impedisce alla pelle del prepuzio di scorrere e ritrarsi fino a scoprire il glande. Ecco i casi in cui può essere evitata e i casi in cui è necessario effettuarla.

 

Fonti / Bibliografia

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