Colpo di calore nei bambini: come si manifesta e quanto dura

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 30/07/2025 Aggiornato il 31/07/2025

È accompagnato da malessere come abbassamento di pressione, nausea, cefalea, vertigini. Il bambino si sente meglio se assume liquidi e se resta disteso in un luogo fresco. Per sicurezza, andrebbe consultato il pediatra.

Colpo di calore nei bambini: come si manifesta e quanto dura

Il colpo di calore nei bambini è un evento abbastanza frequente in estate e quando fa caldo. Si verifica quando l’organismo non riesce a disperdere il calore accumulato per le alte temperature esterne, spesso a causa di un sistema di termoregolazione non perfettamente efficiente.

Non è particolarmente pericoloso, ma può esporre a un malessere intenso, anche con febbre e vomito. Il colpo di calore nei bambini si può affrontare e soprattutto prevenire con alcune piccole ma importanti attenzioni.

Sintomi del colpo di calore

I sintomi che indicano un colpo di calore nei bambini sono piuttosto evidenti e consistono in:

  • debolezza
  • difficoltà nella coordinazione dei movimenti
  • crisi di pianto
  • nausea e vomito
  • secchezza della pelle che si presenta calda
  • vertigini
  • senso di confusione mentale
  • mal di testa
  • febbre
  • svenimento e perdita di coscienza (a causa del calo di pressione).

Sono dovuti all’esposizione prolungata a un clima molto caldo, al di sopra dei 30 gradi, in modo particolare caldo e con umidità elevata, che impedisce la dispersione del calore corporeo con la sudorazione. Questo tipo di clima può anche causare problemi alla pelle, come ad esempio la sudamina.

Differenza tra colpo di calore e insolazione

Alcuni di questi sintomi possono essere confusi con quelli dell’insolazione, chiamata anche colpo di sole. Anche in questo caso infatti possono comparire malesseri come febbre, vertigini, mal di testa, calo di pressione, perfino svenimento.

Si aggiungono però altri sintomi dovuti all’esposizione del capo e della pelle al sole, quindi:

  • eritema delle zone della pelle esposte ai raggi solari, con arrossamento , irritazione e pustole
  • lacrimazione e irritazione degli occhi
  • rottura di piccoli vasi sanguigni nella zona della testa, con comparsa di emorragie come perdite di sangue dal naso.

Questi sintomi possono colpire persone di tutte le età a causa di una eccessiva e scorretta esposizione al sole che andrebbe evitata, in modo particolare nei più piccoli.

Quanto dura e cosa fare

Il colpo di calore nei bambini dura da qualche minuto a diverse ore a seconda della serietà dell’esposizione e, di conseguenza, dei sintomi. Un colpo di calore non serio tende a attenuarsi mettendo in atto alcune misure di primo intervento, per esempio:

  • facendo sdraiare il bambino in un luogo fresco e ventilato
  • rinfrescando il corpo con spugnature di acqua tiepida, mai fredda
  • proponendo da bere acqua naturale, tè deteinato, spremute allungate con acqua a piccoli sorsi.

In questo modo, a poco a poco, si noterà un aumento della sudorazione grazie ai liquidi introdotti e la temperatura scenderà.
È bene comunque contattare sempre un pediatra che potrà stabilire se suggerire del paracetamolo per abbassare la febbre. Nei giorni successivi il bambino va lasciato riposare e non deve compiere sforzi fisici.

Cosa non fare

Per favorire la corretta ripresa da un colpo di calore, è bene evitare di:

  • agitare il bambino, perché ansia e paura aumentano ulteriormente la temperatura del corpo
  • utilizzare alcol per frizionare la cute, perché questa sostanza potrebbe causare un abbassamento improvviso e pericoloso della temperatura corporea
  • forzare il bambino ad alzarsi e a reagire
  • fare bere acqua troppo fredda
  • somministrare farmaci per ridurre la febbre senza parere del medico.

Una gestione intelligente del colpo di calore previene complicanze come febbre elevata e malessere più serio, anche con un coinvolgimento neurologico.

Come prevenire il colpo di calore

Se è importante soccorrere in modo corretto il bambino che è avuto un colpo di calore, è fondamentale prevenire questo inconveniente, adottando alcune misure ogni giorno quando il clima è caldo e umido. Ecco alcuni consigli contro il colpo di calore del Bambino Gesù di Roma:

  1. evitare di esporre i più piccoli al sole nelle ore centrali della giornata, in modo particolare tra le 11 e le 17
  2. recarsi in spiaggia o a passeggio al mattino presto o nel tardo pomeriggio, restando all’ombra
  3. far indossare ai bimbi indumenti in colore chiaro e in tessuto naturale, come cotone o lino, piuttosto ampi per lasciare traspirare la cure
  4. proteggere il capo un cappellino a visiera per difendere viso e occhi: questo vale anche come difesa dall’insolazione
  5. applicare un solare protettivo con elevato fattore, rinnovando l’applicazione più volte nel corso della giornata
  6. rinfrescare il corpo del bambino frequentemente bagnando con acqua fresca gambe, braccia e testolina
  7. avere sempre a portata di mano una borraccia con acqua fresca o un’altra bevanda che i piccoli dovrebbero assumere a piccoli sorsi
  8. trascorrere in un ambiente fresco le ore centrali della giornata
  9. migliorare la ventilazione all’interno degli ambienti utilizzando un ventilatore, che creare una sensazione di refrigerio
  10. far installare un impianto di climatizzazione, meglio ancora con la funzione di deumidificatore, regolando la temperatura a un livello non inferiore a 24-25 gradi
  11. curare l’alimentazione del bambino, proponendogli frutta e ortaggi freschi, ricchi di liquidi, di vitamine e di elementi come sodio e potassio che migliorano l’idratazione dell’organismo.

Cause del colpo di calore nei bambini

Il colpo di calore nei bambini, ma anche in altre categorie di persone (per esempio negli anziani), si verifica perché il sistema di termoregolazione del corpo non è ancora ben efficiente come avviene nei ragazzi più grandi e negli adulti. L’organismo, attraverso questo sistema, attua una serie di reazioni naturali per mantenere la temperatura interna sui 37 gradi circa, indipendentemente dalle condizioni esterne.

Quando fa freddo, l’organismo aumenta la propria temperatura attraverso i brividi che sono una sorta di ginnastica involontaria. Se invece fa caldo, il meccanismo della sudorazione e la dilatazione dei vasi sanguigni disperdono il calore in eccesso.

Nei bambini più piccoli, soprattutto prima dei due anni di età, il sistema di termoregolazione non è ancora ben funzionante. Il calore esterno, quindi, tende ad accumularsi all’interno del corpo e questo provoca una serie di malesseri: a causa della vasodilatazione sanguigna la pressione si abbassa bruscamente provocando un possibile svenimento.

Si è più a rischio quando la temperatura esterna supera i 30 gradi, quando l’umidità è elevata e la ventilazione è scarsa. Queste tre condizioni climatiche creano una sinergia che rende difficile la dispersione del calore attraverso la sudorazione, che nei più piccoli è normalmente meno efficiente.

 
 
 

In breve

Il colpo di calore nei bambini è dovuto a un accumulo di calore eccessivo che l’organismo non riesce a disperdere a causa di un sistema di termoregolazione non ancora efficiente. I sintomi come malessere, nausea, vomito, cefalea nei più piccoli vanno sempre segnalati al pediatra. Migliorano facendo bere il bambino a piccoli sorsi e lasciandolo a riposo in un luogo fresco

 

Fonti / Bibliografia

  • Colpo di calore e Insolazione: due problemi diversi - ISSaluteIl colpo di calore è provocato da condizioni ambientali - temperatura elevata, ridotta ventilazione, elevata umidità - che non consentono all’organismo di disperdere il calore in eccesso tramite la sudorazione mentre l'insolazione è legata a un'esposizione diretta del corpo, in particolare della testa, alle radiazioni solari
  • Colpi di calore - Ospedale Pediatrico Bambino GesùSono causati da un innalzamento improvviso della temperatura corporea. Bisogna fare attenzione in particolare ai bambini con malattie croniche
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