Cure per l’autismo, i pupazzi possono aiutare i bambini

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 25/10/2021 Aggiornato il 25/10/2021

L’impiego di particolari pupazzi stimola l’affettività, l’attenzione e la comunicazione. Potrebbero in futuro essere utilizzati tra le cure per l’autismo nei bambini

Cure per l’autismo, i pupazzi possono aiutare i bambini

Arriva una conferma scientifica che il gioco, organizzato in modo adeguato, è una componente importante nel percorso di cure per l’autismo. Secondo una ricerca, infatti, l’impiego di particolari pupazzi può aumentare il livello di attenzione e, quindi, l’empatia dei bambini con autismo, che rispondono bene a questi stimoli.

L’utilità dei pupazzi

Alcuni strumenti ludici possono quindi essere una speranza in più per lo sviluppo nuovi trattamenti contro i disturbi dello spettro autistico. Nello specifico, particolari pupazzi possono attirare e mantenere l’attenzione dei bambini con questi disturbi, aumentando il potenziale per lo sviluppo di cure più coinvolgenti che rafforzano l’impegno sociale e facilitano l’apprendimento. Potrebbero essere inclusi, quindi, all’interno delle cure per l’autismo.
Lo evidenzia uno studio dello Yale Child Study Center, pubblicato sulla rivista Autism Research. Si tratta della prima ricerca a basarsi su prove aneddotiche, secondo cui i bambini con disturbi dello spettro autistico, come la maggior parte dei coetanei, prestano attenzione ai pupazzi.

Reazioni simili a quelle dei coetanei

I ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti, nei quali hanno esaminato i modelli di attenzione visiva dei bambini con problemi di autismo, in risposta a un video che raffigurava una vivace interazione tra Violet, un pupazzo dai colori vivaci e una controparte umana. Nel tempo stesso, veniva effettuato un confronto con un gruppo di controllo di altri piccoli con sviluppo tipico.

Gli esperti hanno scoperto che, quando Violet parlava, i modelli di attenzione dei bimbi con disturbo dello spettro autistico erano paragonabili a quelli dei coetanei: entrambi i gruppi trascorrevano una proporzione simile di tempo a fissare in volto il pupazzo e mostravano una forte preferenza per Violet, rispetto alla persona reale che era accanto.
Gli autori della ricerca ritengono che questi strumenti ludici possano essere impiegati tra le cure per l’autismo oggi disponibili, visti gli evidenti stimoli che i pupazzi apportano alla sfera dell’attenzione e dell’affettività.

 

 

 
 
 

Da sapere!

I disturbi dello spettro autistico sono un gruppo abbastanza eterogeneo di problemi dei neurosviluppo, che hanno in comune i comportamenti ripetitivi e stereotipati, la difficoltà di interazione sociale e la scarsa empatia. Quando prima sono diagnosticati, tanto maggiori sono le possibilità di un percorso di recupero.

 

Fonti / Bibliografia

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