Dermatite da contatto con erbe e piante: come difendere i bambini

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 20/06/2024 Aggiornato il 21/06/2024

Non solo sostanze chimiche, detersivi, lattice: le dermatiti da contatto possono essere dovute anche a erbe, piante, fiori. Ecco come riconoscerle e come evitare che i bambini abbiano disturbi, pur rispettando la loro esigenza di libertà.

Dermatite da contatto con erbe e piante: come difendere i bambini

Le dermatiti da contatto sono reazioni infiammatorie superficiali della pelle, indotte dal contatto con sostanze che ledono la cute e le mucose. Nella bella stagione sono dovute spesso a erbe o piante che i bambini incontrano giocando all’aperto, nei prati. Portano alla formazione di eruzioni cutanee arrossate, accompagnate da bruciore o di prurito. È importante parlarne con il pediatra per individuare la causa all’origine di queste irritazioni della pelle. La soluzione migliore consiste nella prevenzione, ossia nell’evitare il contatto con le sostanze responsabili della reazione.

Come difendere i bambini

L’unico sistema davvero efficace per difendere i bambini dalle dermatiti da contatto con le piante (fitodermatiti) è evitare che la pelle entri in contatto con le sostanze che causano irritazione o allergia.

  • I più piccoli vanno resi consapevoli del fatto che erbe e piante in fiore sono sì belle e colorate, ma possono anche essere un po’ pericolose. Per questo è bene rispettarle, ammirarle senza toccarle e dedicarsi ad altri giochi.
  • Inoltre è importante far indossare ai bambini indumenti adeguati quando giocano in campagna o nei prati. Sono da preferire maglie e pantaloni lunghi, in tessuto leggero se fa caldo, ma utili per proteggere la pelle di gambe e braccia. Anche le scarpe andrebbero scelte in modelli chiusi e indossate con le calze.
  • Se il bambino entra in contatto con una pianta che causa dermatite, è opportuno lavare la parte con acqua e applicare una crema idratante. Se l’eruzione cutanea tende a persistere, è bene contattare il pediatra.
  • Può essere infatti necessario applicare prodotti con azione più intensa, per esempio pomate a base di antistaminico o cortisone, che vanno però suggeriti dal pediatra.

Sintomi della dermatite da contatto

Quando la pelle entra in contatto con la pianta o la sostanza irritante, possono comparire i seguenti sintomi:

  • bruciore
  • pizzicore
  • prurito anche intenso
  • comparsa di aree di pelle arrossata, gonfia e calda
  • vesciche
  • pomfi arrossati e in rilievo
  • screpolature.

Se, oltre alla comparsa di uno o più di questi sintomi, il bambino manifesta difficoltà di respirazione, pallore, tendenza a svenimento è possibile che abbia un problema di shock anafilattico. In tal caso è opportuno recarsi il più in fretta possibile al Pronto soccorso.

Le piante e le erbe a cui prestare attenzione

Nel caso delle specie vegetali, è noto che il contatto con alcune piante o fiori provochi dermatite: succede per esempio con i tulipani, le primule, i crisantemi e altre tipologie note di fiori presenti in molti giardini e terrazzi. Anche nei prati e nei campi, però, sono presenti erbe e piante che causano irritazione. Spesso si attribuisce scarsa importanza alle loro potenzialità irritanti perché si pensa che, essendo parte della natura, non possano essere pericolose. Non è così, esistono molte altre piante pericolose per la pelle. Vediamone qualcuna:

  • l’anemone bianco, il cui contatto determina vescicole e piccole ulcere
  • l’arnica montana, responsabile di reazione tossiche e allergiche da contatto
  • la clematide, che provoca irritazione sulla pelle e dolore
  • il mughetto, fortemente irritante
  • l’edera, una pianta molto comune che provoca dermatite
  • il ranuncolo selvatico, causa di irritazione e vesciche sulla pelle.

In che modo le piante causano dermatiti da contatto

Erbe, piante, fiori causano dermatiti per numerosi meccanismi differenti, soprattutto di tipo irritativo o allergico. Vediamo in che modo.

  • Attraverso piccoli traumi fisici. Piante come le ortiche sono dotate di sottili setole urticanti che penetrano nella pelle rilasciando sostanze tossiche, tra le quali l’acido formico, che svolgono un’azione infiammatoria e provocano l’orticaria.
  • Rilasciando sostanze irritanti: edera, sommaco, rovo contengono un composto oleoso tossico chiamato urushiolo, che provoca infiammazione al solo contatto con la pelle.
  • Causando una reazione allergica: molte piante, per esempio l’ambrosia, il tulipano, il crisantemo, il basilico rilasciano sostanze (normalmente innocue) che le persone sensibili riconoscono invece come pericolose e quindi da combattere. Il loro sistema immunitario, di conseguenza, rilascia nel punto di contatto istamina e altre sostanze ad azione infiammatoria, responsabili di arrossamento, bruciore e prurito.
  • Rendendo la pelle sensibile al sole. Quando alla dermatite da contatto si somma l’azione dei raggi solari, compaiono le fito-fotodermatiti. Sono disturbi cutanei dovuti all’azione dei raggi ultravioletti su zone della pelle sensibilizzate dal contatto con determinate erbe e piante. Compaiono arrossamenti, vescicole e macchie scure sulle zone della pelle venute a contatto con vegetali anche di uso comune, come lattuga, prezzemolo, carote e alcuni tipi di agrumi. Il sole agisce sia da fattore allergizzante sia da agente infiammatorio sulla pelle sensibilizzata.
  • Danneggiando l’integrità della pelle. Alcune piante contengono sostanze, chiamate enzimi proteolitici, che sono in grado di “rompere” la struttura proteica della pelle, formata dalle fibre di collagene ed elastina, causando screpolature e infiammazione.
  • Mediante contaminanti ambientali. Piante di per sé non dannose possono essere portatrici su fiori, foglie e fusto, di metalli pesanti, sostanze chimiche e altri elementi nocivi presenti nell’ambiente. Chi entra in contatto con queste sostanze può avere problemi di dermatiti da contatto.  

Le cause e le cure delle dermatiti da contatto

Le dermatiti da contatto possono causare sulla pelle reazioni di tipo irritativo o allergico. Le piante sono spesso responsabili della forma irritativa. Anche la dermatite da pannolino, dovuta al contatto con feci e urina soprattutto quando fa caldo, è un disturbo irritativo molto frequente nei bambini. Nello sviluppo delle dermatiti allergiche le sostanze maggiormente implicate sono in genere i metalli (nichel, cromo, cobalto), i profumi, i coloranti e le sostanze contenute nei derivati della gomma.
Le infiammazioni sono localizzate nell’area di contatto e si presentano arrossate, ricoperte da vescicole intensamente pruriginose, con formazione, talvolta, di essudato. In caso di sintomi di questo genere, è bene sottoporre il piccolo a una visita pediatrica o dermatologica, in modo da accertare l’origine delle lesioni e utilizzare i farmaci più adatti. Se il medico sospetta una forma allergica, può prescrivere dei test allergologici come il patch test. Qualora si riscontri un’eventuale positività del test, è importante evitare il contatto con la sostanza responsabile della reazione allergica. 

 

Foto di Jill Wellington per pexels.it

 
 
 

In breve

In estate, quando i bambini giocano tra i prati, entrano facilmente in contatto con erbe e piante che possono causare dermatiti. Sulla pelle compaiono vescicole e arrossamento mentre si avvertono bruciore e prurito. Oltre alla prevenzione (vestiti adeguati ai giochi nell’erba), è utile la visita dal pediatra o dermatologo.

 

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